le_suore_di_Portieux.png

Si può dire che noi, Suore della Provvidenza Rosminiane, siamo nate da un “salvataggio”. E vi spieghiamo perché. La nostra esistenza, prima di essere storia, vive un anno di preistoria, che vogliamo raccontare a volo d’uccello.

Dunque il primo compagno di Rosmini, don Giovanni Battista Loewenbruck, sacerdote zelantissimo, segue spiritualmente alcune giovani ossolane, coltivandone l’inclinazione a volersi consacrare a Dio. Bussa inutilmente alla porta di vari conventi della zona, perciò entra in contatto con l’abate Feys, superiore delle Figlie della Provvidenza di Portieux, istituto in fase di rifondazione dopo il ciclone della rivoluzione francese. L’accordo prevede l’apertura di un noviziato in Italia, per il quale è già pronto un folto gruppo di ragazze. A tal fine invia in Francia 4 postulanti nella Casa Madre, perché ne assorbano lo spirito.

In realtà le cose andranno diversamente. Dalla Francia arrivano una superiora e la maestra delle novizie, in prestito per un anno, con l’ordine di tenere solo a battesimo la nuova istituzione.

Nel frattempo don Giovanni inoltra le pratiche legali per l’apertura del noviziato alle autorità civili e al Vescovo di Como, dalla cui diocesi dipendeva allora Locarno, pur essendo in territorio svizzero.

Qui è già pronta la sede: un ospedale in disuso preso in affitto, privo di vetri alle finestre, senza arredamenti e ancora da riadattare. Ciononostante fede e amore aiutano una ventina di giovani a superare i disagi e rendono serena una vita umanamente definibile pazzia. Al rientro in patria delle suore francesi, tutto sembra crollare.

don_Giovanni_Battista_Lowenbruck.jpg

A questo punto l’intervento della Provvidenza rende possibile il salvataggio del neonato istituto, consegnandolo alla guida premurosa di Antonio Rosmini. Questi, aiutato dalla saggia superiora, suor M. Giovanna Antonietti, dà consistenza e stabilità alle Suore della Provvidenza, che in seguito il popolo chiamerà Rosminiane. La fama delle “Maestre Rosminiane” era così estesa, che molte personalità della società civile si ritenevano onorate di averle come collaboratrici nelle loro fondazioni.

Nell’’800 hanno una rapida diffusione in Italia e pure in Inghilterra fin dal 1843. Qui dobbiamo ricordare l’opera di sr. Maria Agnese Amherst, le sue solide virtù e la venerazione che ha lasciato nel tempo. Dalla casa centrale di Loughborough nacquero piccoli stabilimenti che si stabilirono in molti luoghi dell’isola invitate dai Vescovi

Dalla seconda metà del ‘900 la loro opera varca i confini europei, espandendosi in America Latina, in Africa e in Asia. Ovunque esse portano lo spirito del Fondatore, caratterizzato dalla fiducia nella Provvidenza e dalla carità universale.

asilo_di_Biella_piano.jpg
Asilo di Biella piano
orfanotrofio_Biella_Losana.jpg
Orfanotrofio Biella Losana
Padre_Pietro_Bertetti_preposito_generale_dellIstituto_della_Carità_seconda_metà_800.jpg
Padre Bertetti secondo successore di Rosmini nel 1860