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Maria Camilla Antonietti, la futura suor Maria Giovanna, nasce a Baceno (VB) nel 1809. Muore a Borgomanero (NO) nel 1872. Risponde alla chiamata del Signore a 23 anni. Invece di iniziare la vita religiosa con un percorso di formazione regolare, le viene assegnato subito un posto di responsabilità presso i marchesi Barolo, a Torino, per insegnare e dirigere l’Asilo d’infanzia. Affronta la difficile situazione con molto coraggio, spirito di sacrificio e fiducia nella Provvidenza, ottenendo l’apprezzamento dei marchesi, nonostante possedesse solo rudimentali conoscenze di lettura e scrittura, apprese nella scuola parrocchiale del suo paese. Alla mancanza di titoli di studio supplisce con doti umane e spirituali non comuni: intelligenza viva, intuito profondo, saggezza ed equilibrio. Soprattutto si rivela “donna di Dio”, plasmata dallo Spirito Santo, ricevuto nel Battesimo appena nata e nella Cresima a sei mesi. Sua costante ricerca era la volontà di Dio, che accoglieva nei comandi dei superiori e nelle circostanze quotidiane.

Questa sua maturità non sfugge allo sguardo acuto di Antonio Rosmini, che la sceglie come prima superiora del nascente Istituto.

Suor Maria Giovanna entra in perfetta sintonia col grande maestro, assimilandone la spiritualità e applicandone le direttive. Nei 35 anni del suo governo aprì numerose case con annesse opere educative in Piemonte e in Lombardia. La sua maternità era un dono per tutti: suore, bambini e laici. Anche l’ultima notte, ancora febbricitante, la passò sferruzzando per terminare i calzini a una bimba sofferente di geloni. Quest’ultimo gesto di amore suggella una vita spesa con generosità nel servizio di Dio e dei fratelli.