CONGREGAZIONE
SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE
Via Aurelia, 773
ROMA
15 Agosto 2015
l’Assunzione di Maria in Cielo
Il silenzio è la nube che copre il mistero
del nostro rapporto col Signore…
Carissime Sorelle,
in questo periodo dell’anno parecchie Sorelle stanno trascorrendo la vacanza o sono in visita ai familiari o in esercizi spirituali, mentre altre Sorelle hanno già iniziato il nuovo anno comunitario.
Siamo sulla soglia di un altro Anno Rosminiano che comprenderà l’«Anno Santo della Misericordia», durante il quale siamo incoraggiate ad essere ‘missionarie di misericordia‘ e di perdono, andando incontro con un aiuto concreto alle reali necessità della gente. E’ il tempo di cominciare di nuovo: ovunque ci troviamo, in qualunque fase della vita, noi siamo ‘in missione’, servendo il Signore con amore, sapendo che Egli è sempre con noi, nelle grandi e piccole circostanze della nostra vita, nei momenti di attività come in quelli di tranquillità.
Mentre i nostri occhi sono puntati sulla ‘Distribuzione’, sul ‘che cosa io farò? ‘, è bene prima di tutto soffermarci su: ‘qual è la mia nuova missione‘, sapendo che essa è collegata ai ‘momenti di interiorità’.
L’inizio del nuovo anno è tradizionalmente unito anche all’Assunzione di Maria al Cielo. A tal proposito, ricordiamo le parole di Papa Francesco: “L’atteggiamento di Maria di Nazareth ci mostra che l’essere viene prima del fare, e che occorre lasciar fare a Dio per essere veramente come Lui ci vuole. E’ Lui che fa in noi tante meraviglie”. (8 dic 2014) Le seguenti riflessioni del Beato Antonio Rosmini sono particolarmente significative. Egli ci invita a “meditare e imitare continuamente la profondissima umiltà della Vergine Maria. Nelle divine Scritture la vediamo descritta sempre in quiete, in pace, in continuo riposo interiore. Di sua scelta la troviamo sempre in una vita umile, ritirata e silenziosa, dalla quale non viene tolta se non dalla voce stessa di Dio o dai sentimenti di carità verso la sua parente Elisabetta… quest’umile e sconosciuta giovanetta fu innalzata dall’Onnipotente alla più alta dignità, a un seggio di gloria più elevato di quello dato a qualunque altro, non solo tra gli uomini, ma anche tra gli angeli.” (5a Massima)
Se avete sperimentato la gioia di essere su alte montagne o in qualche luogo appartato, dove non arriva il rumore delle automobili o dei motori, e non vi raggiunge il trambusto della vita quotidiana, allora capite cosa significa non solo essere in sintonia con i diversi suoni della natura, ma anche apprezzare e rimanere affascinate dalla bellezza di quel momento. Nello stesso modo possiamo sperimentare uno “stato di quiete, pace e riposo interiore“, non solo in luoghi tranquilli e remoti, ma in qualsiasi luogo: riducendo il bombardamento continuo dei rumori dell’oggi e le distrazioni, noi diventiamo consapevoli di un tesoro interiore – il silenzio – dove è possibile ‘essere’ e guardare la nostra vita, le nostre relazioni con gli altri e con Dio.
Papa Francesco parlando del mistero dell’Annunciazione e della testimonianza di Maria, la quale ha vissuto questo silenzio per tutta la sua vita, ci ricorda: «Quest’ombra di Dio in noi, nella nostra vita, ci aiuta a scoprire il nostro mistero: il nostro mistero dell’incontro col Signore, il nostro mistero del cammino della vita col Signore. Ognuno di noi sa come misteriosamente opera il Signore nel suo cuore, nella sua anima… Questa nube in noi, nella nostra vita, si chiama silenzio. Il silenzio è proprio la nube che copre il mistero del nostro rapporto col Signore, della nostra santità e dei nostri peccati… Ma quando non c’è silenzio nella nostra vita il mistero si perde, va via». Ecco, allora, l’importanza di «custodire il mistero con il silenzio: quella è la nube, quella è la potenza di Dio per noi, quella è la forza dello Spirito Santo». Papa Francesco conclude con la preghiera: che «il Signore dia a tutti noi la grazia di amare il silenzio, di cercarlo, di avere un cuore custodito dalla nube del silenzio. E così il mistero che cresce in noi darà tanti frutti». (20 dic 2013)
Quanto è importante il silenzio interiore per me? È questo silenzio uno ‘spazio sacro’ nel quale consapevolmente lascio da parte l’impulso di accendere la televisione o il computer, leggere un giornale, controllare i vari dispositivi di comunicazione o anche ‘dire le preghiere‘? Il valore del sacro silenzio non può mai essere sottovalutato:«Dobbiamo confessare che abbiamo tutti bisogno di questo silenzio carico di presenza adorata… Ne ha bisogno l’uomo di oggi che spesso non sa tacere per paura di incontrare se stesso, di svelarsi, di sentire il vuoto che si fa domanda di significato; l’uomo che si stordisce nel rumore. Tutti, credenti e non credenti, hanno bisogno di imparare un silenzio che permetta all’Altro di parlare, quando e come vorrà, e a noi di comprendere quella parola.» (Giovanni Paolo II, Orientale Lumen, n. 16). Nella misura in cui creiamo questo spazio necessario e prezioso nella nostra vita quotidiana, in aggiunta al nostro normale tempo di preghiera, così sarà anche la ricchezza della nostra comunicazione con gli altri e la nostra capacità di entrare pienamente nella missione che ci è affidata per il prossimo anno.
Con il cuore colmo di gratitudine per l’anno passato e ricordando le Sorelle tornate alla casa del Padre, affrontiamo l’anno che viene vivendo la preghiera di Papa Francesco:
«In questo tempo… insegnaci ad andare controcorrente;
insegnaci a spogliarci, ad abbassarci, a donarci,
ad ascoltare, a fare silenzio, a decentrarci da noi stessi,
per lasciare spazio alla bellezza di Dio, fonte della vera gioia» (8 dic 2014);
riecheggiamo così le parole del beato Antonio Rosmini: “adorare, tacere, godere“.
Buona Festadell’Assunzionedi Maria,
con ogni benedizione per il nuovo AnnoRosminiano.
[iframe width=”560″ height=”315″ src=”http://www.youtube.com/embed/Qjnc0H8utks” frameborder=”0″ allowfullscreen ]