martedì, 11 febbraio 2025
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Italy1.png Mie care Sorelle …
 


CONGREGAZIONE
SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE
Via Aurelia 773
“Siate sempre
appassionati cercatori
e testimoni di Dio!”
(Benedetto XVI)

Carissime Sorelle,
anche noi ci uniamo alla processione della Chiesa, avviata verso il Tempio, per celebrare la Festa della Presentazione del Signore Gesù e la chiusura dell’Anno della Vita Consacrata; l’anno durante il quale Papa Francesco invitò tutti i religiosi a “svegliare il mondo” e condividere la forza del Vangelo con la gioiosa testimonianza della vita.
Cosa ha significato questo Anno per NOI ?
Come parte del pellegrinaggio dell’umanità, in questo momento sentiamo profonda gratitudine verso lo Spirito per l’abbondanza delle forme storiche di Vita Consacrata che ha ispirato nel corso dei secoli e che sono presenti oggi nella Chiesa con una ricca varietà di forme. “Esse si presentano come una pianta dai molti rami, che affonda le sue radici nel Vangelo e produce frutti copiosi in ogni stagione della Chiesa. Quale straordinaria ricchezza!” La Vita Consacrata non ha svolto soltanto nel passato un ruolo di aiuto e di sostegno per la Chiesa, ma è dono prezioso e necessario anche per il presente e per il futuro del Popolo di Dio, perché appartiene intimamente alla sua vita, alla sua santità, alla sua missione. La comunione nella Chiesa non è infatti uniformità, ma dono dello Spirito che passa anche attraverso la varietà dei carismi e degli stati di vita… ogni dono dello Spirito è concesso perché fruttifichi per il Signore nella crescita della fraternità e della missione. (Cfr. VC 1-5)

Anche noi siamo parte di questa ‘pianta’ feconda, siamo parte di questa diversità, di questo mondo in cambiamento, e per ciò rendiamo grazie a Dio. Papa Francesco ci ha ricordato che “la radicalità è richiesta a tutti i cristiani, ma i religiosi sono chiamati a seguire il Signore in maniera speciale: sono uomini e donne che possono svegliare il mondo… La vita consacrata è profezia. Dio ci chiede di uscire dal nido che ci contiene ed essere inviati nelle frontiere del mondo, evitando la tentazione di addomesticarle. Questo è il modo più concreto di imitare il Signore”. (Nov. 2013)
Questo anno speciale ha rimesso l’accento sull’identità e la missione della Vita Consacrata che scaturisce dal nostro Battesimo e “si pone nel cuore della Chiesa, come elemento decisivo per la sua missione …dal momento che esprime l’intima natura della vocazione cristiana”. (Giovanni Paolo II, 1 Giornata Mondiale della Vita Consacrata, 1997). A ciò fanno eco il Beato Antonio Rosmini nei suoi scritti e le nostre Costituzioni, nn. 1-3. Noi abbiamo fatto liberamente questa scelta di vita e in realtà professiamo di essere “consacrate”: in sostanza ciò significa essere in relazione con Dio, condividere la bontà che abbiamo ricevuto da Lui. ‘E’ una nuova chiamata ad esplorare nuovi modi di porre al centro il Vangelo…, discernere i movimenti di Dio, il quale guida la nostra vita di ogni giorno, e riconoscere nei segni piccoli e fragili la presenza del Signore della vita e della speranza”. (Cfr. Scrutate, 7)

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In modo significativo l’inizio di questo ‘Anno’ è coinciso con l’‘Anno della Vocazione’ rosminiano, da noi scelto; riascoltiamo le parole del Padre Fondatore: “Sappiate apprezzare la sublime vostra vocazione, con la quale siete chiamate a giovare al mondo, ricordando quanto disse ai suoi discepoli il divino maestro Gesù: ‘Questo è il mio precetto, che vi amiate l’un l’altro come ho amato voi”. [EC VIII,16] Sapendo anche che “la vera gioia dei chiamati consiste nel credere e sperimentare che Lui, il Signore, è fedele, e con Lui possiamo camminare, essere discepoli e testimoni dell’amore di Dio, aprire il cuore a grandi ideali, a cose grandi.” (Papa Francesco, Giornata Mondiale delle Vocazioni, 15 gennaio 2014). Con questi sentimenti, arriviamo alla fine di questo ‘Anno’ speciale e ci concentriamo sull’’Anno della Misericordia’.

All’interno di questo ‘Anno’ passato, la Chiesa ha posto di fronte a noi molte indicazioni: esse sono importanti per noi, persone consacrate, per prendere così a cuore questi ‘movimenti di Dio che guidano il nostro cammino’. Per citarne alcuni:
La Giornata mondiale di preghiera per la salvaguardia del creato e l’Enciclica “Laudato Si”.
Papa Francesco riaffermava la necessità della «personale adesione alla propria vocazione di custodi del creato con una preghiera di ringraziamento a Dio per l’opera meravigliosa che Egli ha affidato alla nostra cura, invocando il suo aiuto per la protezione del creato e la sua misericordia per i peccati commessi contro il mondo in cui viviamo» (1 settembre 2015). Egli metteva in risalto che dovremmo imparare a contemplare Dio nella bellezza dell’universo, a ringraziare e a proteggere ogni vita.
Il 5° Convegno Nazionale Ecclesiale della Chiesa Italiana, (Firenze), ‘In Gesù Cristo, il nuovo Umanesimo’. L’obiettivo del Congresso è quello di portare tutti ad agire secondo il suggerimento di Papa Francesco: ‘abbiamo bisogno di leggere i segni dei tempi nel mondo in cui viviamo e parlare il linguaggio della legge dell’amore di Gesù. Solo una Chiesa che si rende vicina alle persone e alla loro vita reale, infatti, pone le condizioni per l’annuncio e la comunicazione della fede.’ (9-13 novembre 2015)

L’Apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro, l’8 Dicembre 2015. Con il Giubileo della Misericordia rivolgiamo la nostra attenzione al nostro Dio misericordioso che invita tutti a ritornare a Lui. L’incontro con Dio Misericordioso ci ispira, a nostra volta, ad essere misericordiose verso gli altri. Dio sempre viene a cercarci quando andiamo fuori strada, come fa il pastore in cerca della pecora smarrita; egli è sulla porta ad accoglierci, proprio come il padre accoglie il figliol prodigo.
Il Giubileo per la Famiglia, in piazza San Pietro: “Nell’Anno della Misericordia, ogni famiglia cristiana possa diventare luogo privilegiato di questo pellegrinaggio in cui si sperimenta la gioia del perdono. Il perdono è l’essenza dell’amore… E’ all’interno della famiglia che ci si educa al perdono, perché si ha la certezza di essere capiti e sostenuti nonostante gli sbagli che si possono compiere” (Papa Francesco, 27 dic 2015)
Recentemente si è celebrata la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (17 gennaio 2016).
I migranti e i rifugiati sono una sfida anche per noi: come persone del Vangelo della Misericordia cerchiamo di rispondere loro soprattutto con la preghiera e nei modi che ci sono possibili. “Del resto, ognuno di noi è responsabile del suo vicino: siamo custodi dei nostri fratelli e sorelle, ovunque essi vivano. La cura di buoni contatti personali e la capacità di superare pregiudizi e paure sono ingredienti essenziali per coltivare la cultura dell’incontro…per la promozione della persona umana, alla cultura dell’incontro dei popoli e dell’unità, dove il Vangelo della misericordia ispira e incoraggia itinerari che rinnovano e trasformano l’intera umanità”. (Papa Francesco, 17 gennaio 2016)
Questi eventi, molto diversi tra loro, insieme ad altri durante l’Anno, hanno toccato la nostra vita.
Se siamo stati e siamo rimasti ‘svegli’ durante questo ‘Anno’, avremo realizzato i suggerimenti espressi nella Lettera mandata per l’Avvento 2014 e l’apertura dell’Anno della Vita Consacrata. Non ho timore a richiamarli ancora qui alla mente.

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Siamo state CHIAMATE a:
Un ascolto attento – una radicale apertura a Dio – collaborazione e al discernimento corale, per nuove stagioni di profezia al servizio della Chiesa – continua conversione del cuore – lasciarci interpellare dalla Parola di Dio in un modo nuovo – la riflessione personale e comunitaria – l’ascolto della Parola nella Lectio Divina – …in questo modo faremo sicuramente l’esperienza “della forza che trasforma la vita”.
A questo proposito, vale la pena guardare di nuovo il documento del Capitolo ‘Camminando verso il futuro’ a pag. 44.
Questo Anno ha determinato qualche cambiamento nella MIA vita?
Guarda nel profondo del tuo cuore, guarda nell’intimo di te stessa, e domandati:
hai un cuore che desidera qualcosa di grande o un cuore addormentato dalle cose?
Il tuo cuore ha conservato l’inquietudine della ricerca o l’hai lasciato soffocare dalle cose, che finiscono per atrofizzarlo? Dio ti attende, ti cerca: che cosa rispondi? Ti sei accorta di questa situazione della tua anima? Oppure dormi? Credi che Dio ti attende, o per te queste verità sono soltanto “parole”? (cfr. Rallegrati, 73)
Siamo dunque alla chiusura di questo Anno della Vita Consacrata – So che molte di voi, nelle rispettive Circoscrizioni, in modi diversi, hanno preso parte alle celebrazione della Vita Consacrata che si sono susseguite nel corso di questo speciale Anno, sia in comunità che a livello diocesano.

Molte Sorelle si sono unite in spirito alle persone consacrate provenienti da varie parti del mondo, che sono riunite in Vaticano, nei giorni che precedono la Presentazione del Signore, sul tema “La vita consacrata in comunione. La comune fondazione nella varietà delle forme”. La finalità dell’incontro è conoscere meglio il grande mosaico della Vita consacrata, vivere la comunione riscoprendo l’unica chiamata nella diversità delle forme; iniziare insieme il cammino nel grande Giubileo della Misericordia che consegna ancora una volta a tutti i consacrati il mandato specifico della loro vocazione: essere volto della misericordia del Padre, testimoni e costruttori di una fraternità autenticamente vissuta. (Città del Vaticano, 20 gennaio 2016)
Arricchite da questo Anno della Vita Consacrata, siamo abilitate ad andare avanti, incoraggiate dalla terza Lettera ‘Contemplate’, inviata a noi in questi giorni: “Lo stile di Cristo si apprende a partire dall’ascolto. Siamo invitati all’impegno di uno stile contemplativo in cui la parola risplenda nel nostro vivere di uomini e donne: nei pensieri, nel silenzio orante, nelle fraternità, nei nostri incontri e diaconie, nei luoghi che abitiamo e in cui annunziamo la grazia della misericordia, nelle scelte, nelle decisioni, nei cammini formativi perseguiti in modo costante e fruttuoso.” (Contemplate , 35)
La nostra preghiera è sì gratitudine per il passato ma, nello stesso tempo, chiediamo a Dio la passione di continuare a servire gli altri nel presente e di abbracciare il futuro con un rinnovato senso di speranza. Vogliamo in questo modo sostenerci sinceramente l’un l’altra nella vita quotidiana della nostra consacrazione. Trasformate in amore e ascoltando l’invito di Gesù, a stare con lui, noi là dove siamo ‘continuiamo il nostro cammino pellegrinante … nello spirito di una rinnovata gioia di vivere’, dove ognuna di noi “è chiamata a contemplare e testimoniare il volto di Dio” (Contemplate 59)
Alla chiusura di questo Anno, mentre entriamo nel Tempio, scopriamo lì la presenza di persone diverse – tutte incentrato su Gesù. Maria e Giuseppe obbediscono alla legge e portano, insieme con la loro offerta, il Bambino Gesù per presentarlo a Dio. Qui incontrano Simeone ed Anna – due anziani in contemplazione orante e aperti allo Spirito Santo, i quali riconoscono immediatamente il Signore Gesù tra le loro incombenze abituali. Possiamo anche noi fare lo stesso?
Buona Festa della Presentazione del Signore Gesù a ciascuna.

 

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