lunedì, 2 dicembre 2024
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Italy1.png Mie care Sorelle …

 

CONGREGAZIONE
SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE
Via Aurelia, 773 ROMA

Mie carissime Sorelle,
sicuramente l’ambito dei nostri pensieri per
il 1° Luglio di quest’anno è quello della Gratitudine: l’apprezzamento cioè
per la vita del nostro Beato fondatore, Antonio Rosmini. E non dobbiamo
cercare troppo lontano per scoprire cosa è stato fondamentale per la sua vita!
Significativamente, dopo la sua ordinazione sacerdotale, scrisse nel suo diario: “Da questa ora in poi devo essere un uomo nuovo … conversare sempre con Cristo … devo ritornare dall’altare un santo, un apostolo, un uomo pieno di Dio.” (cf. Leetham, p. 29; cf. Lettera, EC. Vol. IV, 249)

Proseguendo la nostra riflessione sull’Eucaristia, <la cui essenza è il ringraziamento>, nella quale comprendiamo qual-cosa della grande fede del P. Fondatore nella ‘presenza di Gesù nella sua Chiesa, fino alla fine del tempo’ (Lettera per il Corpus Domini), consideriamo ora la domanda che P. Bozzetti ci pone innanzi. “Che cosa intendeva Gesù Cristo quando pronunciò quelle parole e disse ai suoi discepoli: “Che cosa ha voluto Gesù Cristo pronunciando quelle parole e dicendo ai suoi discepoli: ‘Voi continuerete a fare questo in mio nome’? Pensiamo ed ammiriamo. Gesu vuole un con-tatto di realtà umana, anche umana, con ciascuno di noi.” (Manuale Spiritualità, p. 384)

La celebrazione dell’Eucaristia, “fate questo in memoria di me”, era per Rosmini il punto centrale; egli celebrava la Messa ‘lentamente, profondamente assorto in Dio e quasi rapito dai sacri misteri. Il suo volto sembrava illuminato, quasi stesse parlando con Dio faccia a faccia e per molto tempo; dopo la celebrazione della sua Messa, nessuno osava avvicinarsi a lui mentre faceva un lungo ringraziamento… Il suo stato di salute, la gioia o il dolore non arrecavano dif-ferenze e non provocavano cambiamenti… Dal momento in cui andava alla sacrestia fino al ringraziamento, sembrava trasformato. Questa impressione rimase in tutti coloro che lo videro’. (cf. Leetham, p. 28-29; e Piccola Vita di A. Ro-smini, p. 63). Inseparabile da questo sentire fu l’offerta di sé (il sangue della sua vita) a Dio, non trattenendo per sé nulla, nella vita e nella morte.
Guardando a noi stesse, mi chiedo: sono consapevole di ciò che sta succedendo durante questo ‘punto centrale della nostra giornata’(Cost. 93) dove “Gesù desidera un vero e proprio contatto umano con ognuno di noi”? Ho il coraggio di offrire la mia vita in unione con Cristo? (Dir 93.1)

Rosmini: “Un uomo pieno di Dio” fino alla fine! Alcuni giorni prima della sua morte, Manzoni riassumeva cosi la vita dell’amico: “…Lui non trova che da ringraziare. Esprimendomi questi sentimenti, concluse che bisogna ‘ADORARE, TA-CERE, GODERE’. E quest’ultima parola fu proferita con l’accento che le è proprio”. (Lettera del 17 giugno 1855)
Ringraziamo Dio per tutte quelle Sorelle che quest’anno gioiscono nel celebrare l’Anniversario di Vita Religiosa! In al-cuni luoghi è il periodo degli Esercizi, la visita in famiglia e la vacanza: sia per tutte un tempo benedetto; in altri luoghi della Congregazione, invece, i frutti di questo periodo di ripresa, sono già visibili! Ringraziamo Dio per tutto questo!
In questo giorno, in qualunque luogo ci troviamo, nel far Festa insieme ai Padri e agli Ascritti, o nell’essere parte di una comunità parrocchiale o scolastica, o festeggiando nella propria comunità, riserviamo un momento per <adora-re, tacere e godere> in gratitudine!

Con questi pensieri, Auguro Buon 1° Luglio a tutte!

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