Congregazione
Suore della Provvidenza Rosminiane
Via Aurelia, 773
Roma, 3 Settembre 2014
Carissime Sorelle,
durante queste settimane molte di voi hanno avuto l’opportunità di partecipare agli Esercizi Spirituali, visitare i parenti o beneficare di un periodo di vacanza; spero che abbiate goduto di questi tempi indispensabili per rilassarsi e rigenerarsi.
Grazie per i tanti messaggi ricevuti con i quali avete assicurato il vostro ricordo e la vostra preghiera durante il nostro recente Meeting a Stresa (giugno-luglio). E’ stata davvero un’esperienza positiva grazie alla partecipazione di ciascuna Coordinatrice ed anche alla calorosa accoglienza e disponibilità delle Sorelle della Comunità dell’Arca Pacis nel fare tutto il possibile per accogliere la ‘famiglia allargata’.
E’ stata una benedizione essere a Stresa il 30 giugno e il 1 luglio e partecipare così alle Celebrazioni dell’incontro della Famiglia rosminiana; ben 300 persone erano sedute per il pranzo! Il momento più significativo, che considero un privilegio per me, è stato il rimanere vicino al <letto> in cui il Beato Antonio Rosmini morì; lì sostando ho ricordato tutte voi … percependo quasi la voce che ripeteva “…non è qui …Egli è vivo ..!”.
Durante il nostro Meeting, composto da Sorelle di diverse nazionalità e rappresentanti ciascuna Circoscrizione della Congregazione, abbiamo sperimentato l’effettivo sostegno dell’essere insieme e di condividere ciò che è importante per la nostra vita rosminiana: dal considerare il positivo che c’è in ogni area, così come le varie sfide. In questo modo abbiamo potuto raggiungere un autentico consenso sulle priorità generali e provare ad inviare un chiaro messaggio alla Congregazione perché la nostra missione è efficace solo se tra noic’è unità di intenti ed armonia.
Ora stiamo iniziando un Nuovo Anno rosminiano (anche se in alcune parti della Congregazione l’anno è già iniziato da un po’ di tempo) e nella mia mente risuonano le parole dette da Rosmini a Madre Giovanna poco prima di morire: “Le Suore della Provvidenza fioriranno in proporzione della fedeltà con la quale conserveranno lo spirito di povertà e di semplicità“.
Voglio qui richiamare l’attenzione su qualche punto della mia lettera che è parte del Documento del Capitolo (pag 10 e 9):
– stiamo vivendo una ‘nuova fase del vivere rosminiano …
– accogliamolo e facciamolo nostro vivendolo concretamente’
unitamente all’obiettivo:
– ‘rivitalizzare il nostro Carisma rosminiano e la missione nel servizio di Dio e del suo popolo’.
Le parole sono belle, ma sono ancor più belle quando sono accompagnate da fatti concreti!
Guardiamo alla nostra realtà oggi: ci sembra di essere su un terreno traballante, mobile; niente è sicuro se guardiamo da un punto di vista solo umano. In parallelo a questo c’è però ciò che è fondamentale per la nostra fede come Suore rosminiane: l’amore incondizionato di Dio e di conseguenza la filiale fiducia nella sua Provvidenza.
Prima di considerare qualsiasi altra cosa, è bene riscoprire il valore della gioiosa gratitudine: tutto ci è stato dato, ancora prima che pensassimo di chiedere o ottenere; ciò crea in noi la disposizione per una totale dipendenza da Dio. Esso ci consente di godere nell’offrire con gratitudine a Dio il tempo della contemplazione e del silenzio, così come il tempo dell’attività, l’essere e il fare, i successi e le frustrazioni, insieme alle sfide dell’oggi. Ciò implica un modo nuovo e fresco di guardare, una conversione personale – perché il centro di tutto il nostro agire è ‘chi siamo’ e ‘come’ viviamo – e il saper godere della bellezza della nostra vocazione: l’incontro con la Persona di Cristo in un rapporto vivo.
Alcuni punti basilari:
– c’è un delicato equilibrio tra comunità e missione: ‘chi’ e ‘come’ sono io in comunità traspare nel mio apostolato e nel mio ruolo in comunità (ruoli che spesse volte cambiano). Vitale in ogni stato di vita e istituzione è l’interazione, la reciprocità delle relazioni: quanto più per noi che professiamo di vivere in comunità!
– Il rispetto per TUTTI – persone, creature e cose: “Concretamente promuoviamo il rispetto della dignità umana.” (Mot, Del 2) e “Dobbiamo trovare delle nuove ed attuali modalità per sostenerci reciprocamente nella nostra missione.” (Del 3)
Padre Fondatore sintetizza magnificamente questi concetti consigliando le novizie così: “Figlie mie, sappiate apprezzare la sublime vostra vocazione, con la quale siete chiamate a giovare al mondo, rammentando quanto Gesù stesso, divino Maestro, disse ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate l’un l’altro, come io ho amati voi»”(Io. XV, 12). (EA, Vol II Lett 717).
Inscindibilmente legati a questa idea d’insieme sono i concetti di “trasparenza” e “gestione amministrativa“, che si collegano con il messaggio trasmesso dal P. Fondatore a Madre Giovanna sulla semplicità di vita e povertà in senso ampio – “semplicità e attenzione … buona amministrazione, maggiore responsabilità” (Del 4) -, crescendo nella consapevolezza che ‘tutto appartiene alla comunità’. Quando ci siamo unite alla Congregazione tutto ci è stato fornito, ogni cosa ci sorprendeva: il cibo, l’alloggio, persino l’abbigliamento e l’occorrente per le necessità personali… Se abbiamo il denaro e le risorse possiamo noi usarle a nostro piacere? Quello che abbiamo non è nostro, a livello personale! Inoltre, sappiamo che ciò che siamo e come interagiamo con gli altri è manifesto alle persone, specialmente quelle con le quali lavoriamo.
Il Capitolo Generale ha espresso un forte richiamo a tutte, dando la massima attenzione alla formazione continua: “Tutta la nostra vita è un momento di formazione permanente”. (Mot., Del 6). Ciò comporta l’approfondimento personale della Parola di Dio e la riscoperta della spiritualità rosminiana nel suo insieme: questi sono mezzi indispensabili per una vocazione profetica rosminiana vissuta in pienezza.
Le Coordinatrici si metteranno presto in contatto con voi presentando la Mappa per il futuro di ogni Circoscrizione. Co-operiamo e incoraggiamoci l’un l’altra per migliorare il nostro modo di essere Rosminiane, aperte ‘costantemente al mistero per discernere e conoscere il Signore e percepire la realtà a partire da Lui’ (Rallegratevi, Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di vita Apostolica, p 27), in modo che possiamo con gioia cantare la stessa canzone con diverse armonie.
Ci sono alcuni segnali indicatori sulla nostra via:
– in questo Anno delle Vocazioni, mentre siamo in cammino verso l’Anno della Vita Consacrata 2015, proclamato dalla Chiesa, entriamo in “un itinerario comune, luogo di riflessione personale, fraterna, d’istituto … con il desiderio e l’intento di osare decisioni evangeliche con frutti di rinascita, fecondi nella gioia”. (Rallegratevi, Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di vita Apostolica, p 10).
– Nella stessa lettera citata all’inizio si sottolinea l’urgenza per ciascuna Sorella di riscoprire la propria chiamata iniziale, ‘scrivendo con consapevolezza la propria Mappa personale’, così che insieme, come comunità, possiamo effettivamente creare il nostro essere e vivere rosminiano.
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Gesù la vera Vite…
“Io sono la vite, voi i tralci”
Se vogliamo identificarci con lo spirito del Beato Antonio Rosmini, il quale ci ha indicato la via del Vangelo, ed essere pronte a passare dallo stato contemplativo all’attività frenetica, – come il “buon vino generoso negli otri ben sigillati” (cf. EC IV, 422. Camminando verso il futuro p 45) – è necessario riandare alla sua origine: la <VITE>.
La VITE è un’icona straordinaria sulla relazione profonda. In questa ottica, il comandamento dell’amore diventa il preziosissimo frutto dell’Incontro. L’amore scaturisce dal rapporto tra Gesù e il discepolo. Suggerisco di riferire a noi stesse questo messaggio: ‘Non siete voi che avete scelto me, ma io ho scelto voi” (Gv 15,16)e “Rimanete nel mio amore“, (Gv.15: 9). Una vita che non risponde a questo amore corre il rischio di essere tiepida e fredda e può diventare un ramo avvizzito che si è, da se stesso, tagliato dalla linfa vitale. Questo messaggio diventa ancor più vivo quando guardiamo la cura, le attente e calcolate misure del vignaiolo nel tagliare ciò che non è più vantaggioso per la vite e nel potarla così che porti più frutto! “Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto”. (Gv 15, 2)
Alcuni eventi significativi:
– la Festa della Madonna delle Grazie e quella della Madonna Addolorata; unite in preghiera ricordiamo in particolare le Sorelle delle Circoscrizione dell’Italia e del Regno Unito e dell’Irlanda;
– il 60° Anniversario della Casa dell’Addolorata, ricordando le Sorelle che ci hanno preceduto e hanno preparato la strada per noi oggi. Un ringraziamento speciale a TUTTE le persone che nella Casa dell’Addolorata si dedicano con cura amorevole alle Sorelle anziane e ammalate; e a tutti coloro che hanno contribuito in qualche modo al bene di questa Casa nel corso di questi 60 anni.
Buona Festa della Madonna nelle prossime ricorrenze mariane!
Buona continuazione del nostro cammino –insieme- verso il futuro.
Dio vi benedica.
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