sussidio 6 2014

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CHIAMATI

Dalla Parola di Dio

Poi (Gesù) disse ai suoi discepoli:

«Per questo io vi dico: non preoccupatevi per la vita, di quello che mangerete; né per il corpo, di quello che indosserete. La vita infatti vale più del cibo e il corpo più del vestito.

Guardate i corvi: non séminano e non mietono, non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. Quanto più degli uccelli valete voi! Chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? Se non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate per il resto? Guardate come crescono i gigli: non faticano e non filano. Eppure io vi dico: neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste così bene l’erba nel campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, quanto più farà per voi, gente di poca fede. E voi, non state a domandarvi che cosa mangerete e berrete, e non state in ansia: di tutte queste cose vanno in cerca i pagani di questo mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta.Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.”   (Lc 12, 22-32)

AD UNA COMPLETA FIDUCIA

Dagli Scritti del Beato A. Rosmini

Mio soavissimo fratello ed amico nel Signore nostro Gesù Cristo, non ci lasciamo mai trascinare dall’insofferenza dell’aspettare, giacchè questo va direttamente contro lo spirito che abbiamo eletto e distruggerebbe fino alla radice quell’Istituto che la sola misericordia di Dio e l’opera della sua Provvidenza sembra che voglia produrre. Questa cosa mi sta molto a cuore…Io vi supplico di riposarvi nella divina Provvidenza, avendo gran fiducia in essa e cercando di eseguire bene tutte le buone opere presenti, senza darvi sollecitudine dell’avvenire, affidandolo a Dio. E se vi viene in mente di fare qualche passo, prima comunicatemelo, perché possiamo maturarlo bene insieme, per vedere se è veramente secondo lo spirito giusto della prudenza, che è lo spirito di Dio, e che le nostre Costituzioni prescrivono.

Se mai vorrà qualche cosa da noi, Iddio ci terrà forse occulto ciò che sarà bene? Ah! No, perchè è ottimo. Egli è anche sapiente ed egli solo conosce i tempi e i momenti, quae Pater posuit in sua potestate. Abiti in noi la quiete delle opere buone che facciamo; la quiete nel possesso del nostro Dio; la fede viva e la longanimità tanto lodata dalla Scrittura, e quel sustine Dominum che è così frequente nei Salmi. Sì, sì, aspettiamo il Signore, egli verrà; non preveniamolo, perché la nostra sarebbe presunzione ed imperdonabile stoltezza. Questo è un punto sostanziale da capire che, sebbene

NELLA PROVVIDENZA

non si vuole limitarsi a niente, non si vuole però intraprendere niente di spontaneo moto, ma solo assecondare quando il Signore presenta l’opera da seguire. Le Costituzioni non sono che regole di prudenza per i possibili casi: non conviene dunque pensare a tutto quello sviluppo di cui parlano le Costituzioni. Noi non ci dobbiamo pensare: è Iddio quello che, se vorrà, a tempo e luogo lo farà. Dobbiamo pensare a quelle cose ed opere singole che abbiamo in mano.

Preghiamo tutti con un cuore solo. E’ l’orazione che tutto deve maturare; ma l’orazione, intendendo bene, fatta per le nostre anime, non per altri fini: qui c’è tutto.

Non siamo solleciti. Abbandoniamo alla Provvidenza l’esito di quello che facciamo, giacchè ella sola può fare tutto, e noi niente. Non operiamo dunque con sforzo e travaglio, quasi che dai nostri sforzi e dai nostri stentati travagli dipendesse l’espandersi del Regno di Dio. E’ Iddio solo che converte le anime, che sono tutte nelle sue mani. Con quanta soavità non operava lo stesso nostro Signore Gesù Cristo! Niente di violento o di troppo calcato nelle sue parole: spargeva il seme e lasciava che da sé crescesse, cioè mediante la sua segreta operazione.

Così a tempo e luogo facciamo noi, e abbiamo molta fiducia nelle operazioni che

fa Iddio nelle anime.

 

Questi sono tutti i principii della Società nostra, che deve formarsi per se stessa, cioè non per volontà dell’uomo, ma per quella di Dio che influisce nella natura stessa di tutte le cose, e perciò tocca da un’estremità all’altra con forza e soavità: et disponit omnia fortiter et suaviter.

 

Noi siamo sempre contenti: la nostra Società in qualunque stato si trovi è sempre compita e perfetta, né desidera di più; tutti i desideri devono concentrarsi nell’avanzare giornal- mente nella virtù : pochi o molti che siamo poco importa al nostro fine. Non importa quale sia il numero, ma la qualità.

 

V’abbraccio tenerissimamente nel Signore, in cui sommamente vi amo con tutti i nostri.

 

La croce di Gesù Cristo sigilli e santifichi tutti noi.

 

( EA, Vol. I, lett. 213, a Don Pietro Rigler, Rettore del Seminario di Trento, pp. 411- 415, dal Calvario di Domodossola, 31 gennaio 1831)

 



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