lunedì, 2 dicembre 2024
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“Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è più Giudeo né Greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. E se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa”. (Gal 26-29).

Rivestiti di Cristo”, “uno in Cristo”, “appartenete a Cristo”.

Incorporato a Cristo per mezzo del Battesimo, il battezzato viene conformato a Cristo, e consacrato per il culto religioso cristiano”. (CCC, 1272,1273).

Cari Padri e Fratelli, care Suore, cari Figli adottivi, Ascritti, e Amici,

                                                               l’Anno della Vita Consacrata indetto da papa Francesco sta per iniziare.

I Consacrati e le Consacrate sono chiamati a viverlo intensamente, nella propria vita personale, nell’Istituto di appartenenza, nella Chiesa. Due strumenti sono già stati offerti tramite la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica: Rallegratevi (2 Febbraio 2014) e Scrutate (8 Settembre 2014).

Qui vi presentiamo il Sussidio formativo mensile, utilizzabile per la riflessione personale nell’ottica rosminiana e per la condivisione negli Incontri comunitari, specialmente quelli che vedono presenti tutte le componenti della Famiglia rosminiana. Sforziamoci di invitare anche gli Amici cioè coloro che non sono ancora Ascritti, ma sono interessati a scoprire meglio, con l’aiuto della spiritualità rosminiana, la propria appartenenza a Cristo, alla Chiesa e alla vita nella Chiesa.

I sussidi di quest’anno si possono immaginare come delle Conversazioni tra i tralci della vite. Non c’è pianta che non serva anche da appoggio perché i passeri, anche se cinque valgono solo due soldi, possano cantare la Provvidenza (Cfr Lc 12, 4-7). Senza Dio siamo “nulla” (V massima) e “non possiamo fare nulla” (Crf Gv 15,5), ma “con Lui possiamo tutto” (Cfr. VI massima). Comunichiamoci la gioia di essere tralci scelti e vivi, la volontà precisa, l’impegno perpetuo, degno di Consacrati/e, di Ascritti e Amici. Impariamo dai santi, gli uni dagli altri, per corrispondere ogni giorno alla grazia di Gesù, nostra vite, per “portare frutto, più frutto”.

Non ci sia comunità rosminiana dove non si trovi il tempo per l’incontro, che inizia e termina con la preghiera, che dà spazio all’ ascolto di tutti, che si nutre di fiducia, di dialogo, che offre incoraggiamento, che produce slancio di un anno “santo” per tutti noi consacrati rosminiani.

“Scrutando” il sostare e il muoversi della Chiesa, troviamoci e muoviamoci sempre insieme dove il Signore ci chiama.

Ringraziamo suor Maria Bruna, p. Anthony, p. Eduino, p. Pierluigi e invochiamo la benedizione del Signore, la protezione di Maria Santissima Madre delle vocazioni, e il nostro Beato Padre fondatore.

Madre Maria Antonietta Toomey                                                   Padre Vito Nardin

Superiora generale                                                                           Preposito generale

 

Dalla PAROLA di DIO
Vi era a Cesarèa un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte detta Italica. Era religioso e timorato di Dio con tutta la sua famiglia; faceva molte elemosine al popolo e pregava sempre Dio. Un giorno, verso le tre del pomeriggio, vide chiaramente in visione un angelo di Dio venirgli incontro e chiamarlo: «Cornelio!». Egli lo guardò e preso da timore disse: «Che c’è, Signore?». Gli rispose: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite dinanzi a Dio ed egli si è ricordato di te. Ora manda degli uomini a Giaffa e fa’ venire un certo Simone, detto Pietro.»
Il giorno dopo Pietro arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad aspettarlo con i parenti e gli amici intimi che aveva invitato. Pietro allora prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?» E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. (Atti 10, 1-5.24.34-36.44-48)
Dai DOCUMENTI della CHIESA
Il Battesimo è in un certo senso la carta d’identità del cristiano, il suo atto di nascita, e l’atto di nascita alla Chiesa. Al Battesimo è legata la nostra fede nella remissione dei peccati. Il giorno del nostro Battesimo è il punto di partenza di un cammino bellissimo, un cammino verso Dio che dura tutta la vita, un cammino di conversione. La parola “battesimo” significa letteralmente “immersione”, e infatti questo Sacramento costituisce una vera immersione spirituale nella morte di Cristo, dalla quale si risorge con Lui
come nuove creature (cfr Rm 6,4). Si tratta di un lavacro di rigenerazione e di illuminazione. Rigenerazione perché attua quella nascita dall’acqua e dallo Spirito senza la quale nessuno può entrare nel regno dei cieli (cfr Gv 3,5). Illuminazione perché, attraverso il Battesimo, la persona umana viene ricolmata della grazia di Cristo, «luce vera che illumina ogni uomo» (Gv 1,9) e scaccia le tenebre del peccato. Il Battesimo ci illumina da dentro con la luce di Gesù. In forza di questo dono il battezzato è chiamato a diventare egli stesso “luce”– la luce della fede che ha ricevuto – per i fratelli, specialmente per quelli che sono nelle tenebre e non intravedono spiragli di chiarore all’orizzonte della loro vita.
Possiamo domandarci: il Battesimo, per me, è un fatto del passato, isolato in una data, o una realtà viva, che riguarda il mio presente, in ogni momento? Ti senti forte, con la forza che ti dà Cristo con la sua morte e la sua risurrezione? O ti senti abbattuto, senza forza?
Il Battesimo dà forza e dà luce. Ti senti illuminato, con quella luce che viene da Cristo? Sei uomo e donna di luce? O sei una persona oscura, senza la luce di Gesù? Bisogna prendere la grazia del Battesimo, che è un regalo, e diventare luce per tutti! (Papa Francesco, Udienza Generale, 13 Novembre 2013, Piazza S. Pietro)
Dagli SCRITTI del Beato ANTONIO ROSMINI
Il Signore ha parlato, e noi siamo esistiti… mediante il battesimo siamo stati incorporati in modo nuovo, divino, nella sua umanità. Ma tutto questo non è bastato: la sua parola non tace e le meraviglie che essa compie non si esauriscono mai. Abbiamo sentito di nuovo la sua voce quando ci ha chiamati da paesi diversi e ci ha stretti tra noi con la dolcissima carità generata dalla sua parola. Prima stranieri gli uni agli altri…ora invece siamo una cosa sola in Cristo Gesù, al cui amore vogliamo consacrarci interamente, senza condizioni, in modo irrevocabile. Ciascuno di noi pensi alla sua chiamata: riconoscerà che è un avvenimento straordinario, voluto da chi ha nelle proprie mani l’esistenza di tutto. (Il Maestro dell’Amore, Discorso I, p. 9)
La grazia di Cristo è Cristo stesso che opera nel cristiano tutto il bene soprannaturale che fa il cristiano, non però senza il cristiano (cfr. Gal 11, 20). Non già che l’uomo non possa resistere alla grazia; l’uomo può volere il male.

Ma quando il cristiano opera il bene, allora è Cristo, allora è la grazia di Cristo che opera in lui e con lui. Ciò viene ad indicare una certa congiunzione fisica del cristiano con il Verbo incarnato: connessione insegnata da Cristo stesso (Gv 15, 17). E’ la vite il principale agente di tutte le operazioni del tralcio, benché queste siano operazioni del tralcio, senza il quale esse non sarebbero: quindi chi opera nel cristiano le operazioni della vita soprannaturali è Cristo con il cristiano, la vite con il tralcio: “non io, ma la grazia di Dio con me”.
( Introduzione al Vangelo secondo Giovanni, 155)
PREGHIAMO
Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti lodo perché mi hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
intessuto nelle profondità della terra.
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.
Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri:
vedi se percorro una via di menzogna
e guidami sulla via della vita. (Sl 139)
ANNO PASTORALE 2014 -2015
FORMAZIONE PERMANENTE
ISTITUTO DELLA CARITÀ
SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE



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