Lettera Madre Natale 2016

Lettera Madre Natale 2016

Italy1.png Mie care Sorelle …

 

CONGREGAZIONE
SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE
Via Aurelia, 773 ROMA

 ‘Verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge’
Santo Natale 2016

Carissime Sorelle,
se avete avuto modo di sperimentare l’alba di un nuovo giorno, senza dare nulla per sconta-to, allora comprendete l’inestimabile dono di bellezza che essa custodisce. E continuerà a sorprendervi e a stu-pirvi se non esiterete a contemplarla: la meraviglia è, prima di tutto, che dalle tenebre sopraggiunge la luce – inizia un nuovo giorno e, in secondo luogo, che io sono viva e, qualunque sia la mia età e condizione, ne ricono-sco il valore e interagisco con essa. Questo misterioso emergere di un nuovo giorno ci chiede una profonda ri-conoscenza per la creazione e rispetto per noi stesse che ad essa apparteniamo.

Durante questi giorni di Avvento sono colpita dalla bellezza e dalla quiete che c’è al mattino presto nel giardi-no, qui: gli alberi hanno perso le foglie, eppure, nello stesso tempo, la creatività pur essendo nascosta è all’opera, e già sono visibili delle piccole gemme, che ridonano speranza nel domani, così che il ciclo della vita continua, ovunque viviamo, in qualsiasi stagione.
Così è con l’anno liturgico della Chiesa – sorge un Nuovo Giorno: “Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua lu-ce… Poiché, ecco, le tenebre ricoprono la terra, ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere”. (Is, 60, 1-3)

“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi … pieno di grazia e di verità”. (Gv, 1, 14)
A tal proposito sant’Agostino così si esprime: “Chiamiamo Natale del Signore il giorno in cui la Sapienza di Dio si manifestò in un bambino e il Verbo di Dio, che si esprime senza parole, emise vagiti umani. La divinità nasco-sta in quel bambino fu tuttavia indicata ai Magi per mezzo di una stella e fu annunziata ai pastori dalla voce degli angeli. Con questa festa che ricorre ogni anno celebriamo dunque il giorno in cui si adempì la profezia: La verità è sorta dalla terra e la giustizia si è affacciata dal cielo. La Verità che è nel seno del Padre è sorta dalla terra perché fosse anche nel seno di una madre. La Verità che regge il mondo intero è sorta dalla terra perché
fosse sorretta da mani di donna. La Verità che alimenta incorruttibilmente la beatitudine degli angeli è sorta dalla terra perché venisse allattata da un seno di donna. La Verità che il cielo non è sufficiente a contenere è sorta dalla terra per essere adagiata in una mangiatoia”. (Natale del Signore, Sermone 185)

In questo giorno celebriamo la straordinaria bellezza della venuta di Dio in mezzo a noi nella fragilità di un bambino appena nato e così, anno dopo anno, ci incamminiamo verso Betlemme, per riscoprire, nel dono di Dio avvolto in fasce, le nostre radici. “Bello è Dio, Verbo presso Dio; bello nel seno della Vergine, bello nelle braccia dei genitori; bello nei miracoli, bello nei supplizi; bello nell’invitare alla vita e bello nel riprenderla, bello nel non curarsi della morte, bello nell’abbandonare la vita e nel riprenderla; bello sulla croce, bello nel sepolcro, bello nel cielo… Ascoltate il cantico con intelligenza, e la debolezza della carne non distolga i vostri occhi dallo splendore della sua bellezza”. (S. Agostino, Commento al Salmo 44, 3)

Ogni anno noi celebriamo il Natale: il racconto non cambia mai, ma noi siamo diversi, il nostro mondo è diver-so! Gioia e dolore, salute e malattia, vita e morte hanno prodotto questa differenza. Qualunque siano questi cambiamenti, l’evento del Natale ci parla ancora una volta di una nuova nascita e della possibilità della nostra rinascita. Pertanto, un nuovo viaggio della speranza inizia; un nuovo approccio a Dio si apre davanti a noi; viene chiesto a noi un nuovo modo di relazionarci.
“Il cammino di Gesù sulle strade dell’umanità – ci ha ricordato recentemente Papa Francesco – è stato possibile per mezzo di un grande SI! , quello di Maria al momento dell’Annunciazione”. Il ‘si’ di Maria “è un sì pieno, sen-za condizioni. E come il no delle origini aveva chiuso il passaggio dell’uomo a Dio, così il sì di Maria ha aperto la strada a Dio fra noi”. “Anche per ciascuno di noi – ha soggiunto il Papa– c’è una storia di salvezza fatta di ‘sì e di no’ a Dio”. Noi “siamo esperti nei mezzi sì: siamo bravi a far finta di non capire bene ciò che Dio vorrebbe e la coscienza ci suggerisce… Siamo anche furbi e per non dire un no vero e proprio a Dio diciamo: ‘Ma, scusami, non posso’, ‘non oggi, penso domani’; ‘…domani sarò migliore, domani pregherò, farò del bene, ma domani’… Ogni sì a Dio origina storie di salvezza per noi e per gli altri”. (cf. 8.12.2016)

Con il Papa anche noi chiediamo a Gesù di insegnarci, “in questo tempo che ci conduce alla festa del Natale, ad andare controcorrente: a spogliarci, ad abbassarci, a donarci, ad ascoltare, a fare silenzio, a decentrarci da noi stessi, per lasciare spazio alla bellezza di Dio, fonte della vera gioia”. (cf. 8.12.2014) Il Signore ci ha benedette con il meraviglioso dono della vita, un dono che è l’una per l’altra e per il mondo. Le nostre vite sono piene di bellezza, se siamo deste ad accogliere le diverse possibilità, anche tra le sfide, la sofferenza e le difficoltà. Dio in Cristo, continua a rinascere in noi e la nostra fiducia nasce dal sapere che Gesù, l’Incarnazione dell’amore di Dio, è con noi in tutto il corso della nostra vita, e ci dona la gioia e la speranza.

‘Glorifichiamo il Signore con la nostra vita’: questa è la più bella benedizione!
In questo Natale, ricordiamo in particolare tutti coloro che, per diverse ragioni, non hanno un posto dove ap-poggiare il capo e sono in ricerca di una casa.

A tutte Voi Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo

What is Joomla? Learn about the Joomla! Application

[iframe width=”560″ height=”315″ src=”http://www.youtube.com/embed/Qjnc0H8utks” frameborder=”0″ allowfullscreen ]