sussidio nov 2015

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Italy1.png La misericordia, onnipotenza di Dio
 


Dalla PAROLA di DIO

La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti:
“Distruggerò la sapienza dei sapienti e
annullerò l’intelligenza degli intelligenti”.
Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili. Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio. Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto, chi si vanta, si vanti nel Signore.(1 Cor 1, 18-31)
Dai DOCUMENTI della CHIESA
«È proprio di Dio usare misericordia e specialmente in questo si manifesta la sua onnipotenza». Le parole di san Tommaso d’Aquino mostrano quanto la misericordia divina non sia affatto un segno di debolezza, ma piuttosto la qualità dell’onnipotenza di Dio. È per questo che la liturgia, in una delle collette più antiche, fa pregare dicendo: «O Dio che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono». Dio sarà per sempre nella storia dell’umanità come Colui che è presente, vicino, provvidente, santo e misericordioso .“Paziente e misericordioso” è il binomio che ricorre spesso nell’Antico Testamento per descrivere la natura di Dio. Il suo essere misericordioso trova riscontro concreto in tante azioni della storia della salvezza dove la sua bontà prevale sulla punizione e la distruzione. I Salmi, in modo particolare, fanno emergere questa grandezza dell’agire divino: «Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia» (103,3-4). In modo ancora più esplicito, un altro Salmo attesta i segni concreti della misericordia: «Il Signore libera i prigionieri, il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri, egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi» (146,7-9). E da ultimo, ecco altre espressioni del Salmista: «[Il Signore] risana i cuori affranti e fascia le loro ferite. … Il Signore sostiene i poveri, ma abbassa fino a terra i malvagi» (147,3.6). Insomma, la misericordia di Dio non è un’idea astratta, ma una realtà concreta con cui Egli rivela il suo amore come quello di un padre e di una madre che si commuovono fino dal profondo delle viscere per il proprio figlio. È veramente il caso di dire che è un amore “viscerale”. Proviene dall’intimo come un sentimento profondo, naturale, fatto di tenerezza e di compassione, di indulgenza e di perdono.
(Papa Francesco, Misericordiae vultus, n. 6 )
Dagli SCRITTI del Beato ANTONIO ROSMINI
Le nostre sorti sono nelle mani della segretissima Provvidenza di colui che ha creato il mondo e lo governa. Quindi l’una delle due: o scoprire nella Provvidenza del Creatore la sicurezza e la garanzia della propria felicità, o vivere completamente sfiduciati, perché né la nostra ragione né le nostre conoscenze, né le nostre forze, né qualsiasi altra cosa ci appartenga, possono darci sicurezza. Ma se Dio stesso ci offre il saldo appoggio della sua infallibile Provvidenza, se egli stesso ci parla, rassicurandoci che essa è per noi, per favorirci, purché in lei confidiamo, crediamo e fedelmente ci abbandoniamo, noi possiamo, con cuore aperto e gioioso, prendere come nostra guida questa sicurissima Provvidenza di Dio e il suo volere, che ce la manifesta e che la realizza. Infatti Dio così disse ad Abramo : Non temere, Abramo;
io sono il tuo protettore e la tua straripante ricompensa (Gn
15,1). Di simili incoraggiamenti traboccano le Scritture, e
soprattutto le parole di Cristo ai suoi discepoli. Per questo, miei
cari, l’Istituto della Carità dichiara di scegliere per sua maestra e
condottiera non la nuda ragione umana, ma la Provvidenza e
volontà di Dio.
(A. Rosmini, Il Maestro dell’Amore, Discorso III, pp. 41-42)

PREGHIAMO (Sl 33)
Il Signore guarda dal cielo,
egli vede tutti gli uomini.
Dal luogo della sua dimora
scruta tutti gli abitanti della terra,
lui che, solo, ha plasmato il loro cuore
e comprende tutte le loro opere.
Il re non si salva per un forte esercito
né il prode per il suo grande vigore.
Ecco, l’occhio del Signore veglia su chi lo teme,
su chi spera nella sua grazia,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L’anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
In lui gioisce il nostro cuore
e confidiamo nel suo santo nome.
Signore, sia su di noi la tua grazia,
perché in te speriamo.

ANNO PASTORALE 2015 -2016
FORMAZIONE PERMANENTE
ISTITUTO DELLA CARITÀ
SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE

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