Lettera Madre Pentecoste 2017

Lettera Madre Pentecoste 2017

Italy1.png Mie care Sorelle …

 

CONGREGAZIONE
SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE
Via Aurelia, 773 ROMA

Mie carissime Sorelle,
durante questo tempo pasquale abbiamo ascoltato la Buona Notizia del Signore Ri-sorto, raccontata a noi in vari modi e testimoniata da persone diverse, a cominciare dalle donne che porta-rono l’olio al sepolcro, fino al monte dove Gesù apparve agli Undici discepoli prima della sua Ascensione.
Ora ci incamminiamo verso l’Ascensione e la Pentecoste – due eventi liturgici che si intrecciano: “è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. (Gv, 16, 7)

Nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni 2017, “Comunicare speranza e la fiducia nel nostro tempo”, coincidente con Solennità dell’Ascensione il 28 maggio, Papa Francesco sottolinea: “La speranza fondata sulla buona notizia che è Gesù ci fa alzare lo sguardo e ci spinge a contemplarlo nella cornice liturgica della festa dell’Ascensione. Mentre sembra che il Signore si allontani da noi, in realtà si al-largano gli orizzonti della speranza”.
Parlando in generale della comunicazione egli afferma, usando le parole di Cassiano il Romano: “L’accesso ai mezzi di comunicazione, grazie allo sviluppo tecnologico, è tale che moltissimi soggetti hanno la possibili-tà di condividere istantaneamente le notizie e diffonderle in modo capillare. Queste notizie possono essere belle o brutte, vere o false. Già i nostri antichi padri nella fede parlavano della mente umana come di una macina da mulino che, mossa dall’acqua, non può essere fermata. Chi è incaricato del mulino, però, ha la possibilità di decidere se macinarvi grano o zizzania. La mente dell’uomo è sempre in azione e non può ces-sare di “macinare” ciò che riceve, ma sta a noi decidere quale materiale fornire (Lettera a Leonzio Igumeno).

Possiamo chiederci: ‘Che tipo di notizie ho io condiviso durante la Pasqua?’
Papa Francesco ci ricorda: “Tutto dipende dallo sguardo con cui la realtà viene colta, dagli “occhiali” con cui scegliamo di guardarla: cambiando le lenti, anche la realtà appare diversa. Da dove dunque possiamo parti-re per leggere la realtà con “occhiali” giusti?
Per noi cristiani, l’occhiale adeguato per decifrare la realtà non può che essere quello della buona notizia … l’evangelista Marco inizia il suo racconto, con l’annuncio della “buona notizia” che ha a che fare con Gesù, ma più che essere un’informazione su Gesù, è piuttosto la buona notizia che è Gesù stesso.”
Questo Messaggio di speranza e di fiducia – che vi consiglio di leggere nella sua interezza – è appropriato e ci aiuta a diventare persone della Pentecoste, “uno nel cuore e nella mente” (Atti 4,32) e ad essere in sinto-nia con i sentimenti di Rosmini: ‘sarete uniti di cuore indivisibilmente e ciascuno di voi si sentirà più grande e più felice, sentirà di avere maggiori aiuti per l’anima e per il corpo.’ (E.C. XI, 735)

Sottolineo qui alcune considerazioni pratiche indicate da Papa Francesco:
 ‘ricercare uno stile comunicativo aperto e creativo;
 ispirare un approccio propositivo e responsabile;  offrire alle altre persone narrazioni contrassegnate dalla logica della “buona notizia”’.
La buona notizia:
 non è buona perché priva di sofferenza, ma perché anche la sofferenza è vissuta in un quadro più ampio, parte integrante del suo amore per il Padre e per l’umanità.
 Nasce così una speranza, accessibile a chiunque, proprio nel luogo in cui la vita conosce l’amarezza del fallimento.
 Il Regno di Dio è già in mezzo a noi, come un seme nascosto allo sguardo superficiale e la cui cresci-ta avviene nel silenzio. Chi ha occhi resi limpidi dallo Spirito Santo riesce a vederlo germogliare e non si lascia rubare la gioia del Regno a causa della zizzania sempre presente.

Gli orizzonti dello Spirito
 Attraverso «la forza dello Spirito Santo» possiamo essere «testimoni» e comunicatori di un’umanità nuova, redenta, «fino ai confini della terra» (cfr At 1,7-8).
 La fiducia nel seme del Regno di Dio e nella logica della Pasqua non può che plasmare anche il no-stro modo di comunicare. Tale fiducia che ci rende capaci di operare – nelle molteplici forme in cui la comunicazione oggi avviene – con la persuasione che è possibile scorgere e illuminare la buona no-tizia presente nella realtà di ogni storia e nel volto di ogni persona.
 Chi, con fede, si lascia guidare dallo Spirito Santo diventa capace di discernere in ogni avvenimento ciò che accade tra Dio e l’umanità, riconoscendo come Egli stesso, nello scenario drammatico di questo mondo, stia componendo la trama di una storia di salvezza. Il filo con cui si tesse questa sto-ria sacra è la speranza e il suo tessitore non è altri che lo Spirito Consolatore.
 Anche oggi è lo Spirito a seminare in noi il desiderio del Regno, attraverso tanti “canali” viventi, at-traverso le persone che si lasciano condurre dalla Buona Notizia in mezzo al dramma della storia, e sono come dei fari nel buio di questo mondo, che illuminano la rotta e aprono sentieri nuovi di fidu-cia e speranza.
Queste considerazioni vanno di pari passo con il desiderio espresso nel Documento capitolare, CVF, Del. 6a, di “creare dei canali di comunicazione per vivere con una nuova consapevolezza il processo di comunione e di testimonianza del Vangelo e per essere attente ai bisogni delle persone che lavorano con noi. Questo sarà applicato in modo particolare alle nostre comunità, così che diventino realtà vive”.
La Pentecoste trasformò la vita dei primi cristiani – Pietro, per esempio, imparò dai suoi fallimenti prece-dentemente vissuti e guardò all’‘l’ora’ come ad una nuova opportunità per essere un vero testimone di Ge-sù. Lo Spirito Santo permise di aprire le porte, di abbattere le pareti e di superare le barriere. Ed è proprio questo stesso potere che sprona ciascuna di noi, quali membri della Chiesa, nella nostra missione oggi, per-ché lo Spirito chiama anche noi ad uscire dalle porte chiuse della nostra esistenza, dai nostri pregiudizi, dal-le nostre paure ed ansie, per diffondere la buone notizie con parole ed azioni.

Una sfida che è per tutte noi è quella di aiutarci l’un l’altra a discernere, a nutrire e a sviluppare i doni che lo Spirito Santo offre a ciascuna. San Paolo dice chiaramente: “a ciascuno è data la manifestazione dello Spiri-to per l’utile comune. (1 Cor, 12,7) È nel contesto comunitario – come i primi discepoli – che riceviamo i doni dello Spirito Santo ed è nello stesso contesto che possiamo condividerli. Così “nelle nostre comunità colti-viamo con consapevolezza un atteggiamento di apertura e lo rendiamo concreto nel nostro stile di vita quo-tidiano.” (CVF, Del 2)
La Pentecoste è in fondo ‘inspirare’ pace, amore e armonia. Le cose straordinarie accadono quando l’amore diventa ‘universale’, per tutti: la riconciliazione si realizza dove prima era impossibile; la speranza dove c’e-
ra solo disperazione e delusione; la comprensione dove prima c’era indifferenza; una nuova vita dove prima c’erano solo segnali di negatività.

“Oh, Signore, fa’ di me lo strumento della Tua Pace …
Oh Maestro, fa’ ch’io non cerchi tanto
d’essere consolato, ma di consolare.
Di essere compreso, ma di comprendere.
Di essere amato, ma di amare.
Poiché: è donando che si riceve,
è perdonando che si ottiene il Perdono,
ed è morendo, che si risuscita alla Vita eterna.” (San Francesco)

Questo potere divino ci permette di essere “guidati dallo Spirito di Dio” perché lo Spirito Santo ci libera da tutto ciò che ci lega o ci frena, e ci aiuta a “comunicare la speranza e la fiducia nel nostro tempo”. E il P. Fondatore è fiducioso: “Iddio vi aiuterà colla sua grazia, se lo pregherete di cuore, massime in questi giorni ne’ quali discese la prima volta in forma di lingue di fuoco … riceverete consolazione abbondante del Para-cleto. (EA 2, 595, Stresa, 21 maggio 1839)

Il Signore benedica sr. Francesca Saveria e tutte le Sorelle della Circoscrizione indiana che tra pochi giorni, a giugno, inizieranno il loro Nuovo Anno Rosminiano: preghiamo per loro, impegnate nelle diverse attività e progetti.
Buona Festa dell’Ascensione e della Pentecoste!

 

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