lunedì, 2 dicembre 2024
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Italy1.png Mie care Sorelle …

 

CONGREGAZIONE
SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE
Via Aurelia, 773 ROMA

Carissime Sorelle,
eccoci arrivate ancora una volta alla Settimana chiamata, durante l’anno, “Santa” – una settimana dove la sofferenza e la gioia sono tessute insieme.

L’esperienza della sofferenza e della fragilità, sia vissuta personalmente che vista negli altri, può diven-tare un dono, una nuova visione della vita: possiamo viverla in modo negativo o possiamo afferrarla accettandola, vivendo ogni nuovo giorno in modo positivo. Io comprendo sempre più la forza che ne deriva dal vivere il momento presente, fiduciosa che ‘tutto andrà bene’, secondo le parole di Giuliana di Norwich, e apprezzando tutte le circostanze che capitano. L’alba di un altro giorno è veramente un ‘dono’ nel quale ho l’opportunità di vedere il sole che sorge e di ringraziare per essere viva – e ciò non lo posso mai dare per scontato.

Abbiamo percorso con Cristo l’itinerario quaresimale, dal silenzio del deserto all’acclamazione della Domenica delle Palme. E ci muoviamo, insieme a tutto il popolo di Dio, verso il Mistero Pasquale che costituisce il ‘cuore’ di ogni Comunità cristiana, nel quale ricordiamo e riviviamo gli eventi centrali della nostra Redenzione: dalla celebrazione dell’ultima Cena, attraverso la sofferenza sul Calvario e fino alla gioia della mattina di Pasqua.

L’unica realtà che abbraccia tutta la Settimana Santa e la Pasqua è l’Eucaristia che noi celebriamo ogni giorno dell’anno, insieme. “Ogni celebrazione dell’Eucaristia è un raggio di quel sole senza tramonto che è Gesù risorto. Partecipare alla Messa, in particolare alla domenica, significa entrare nella vittoria del Risorto, essere illuminati dalla sua luce, riscaldati dal suo calore. Attraverso la celebrazione eucaristica lo Spirito Santo ci rende partecipi della vita divina che è capace di trasfigurare tutto il nostro essere mortale. E nel suo passaggio dalla morte alla vita, dal tempo all’eternità, il Signore Gesù trascina anche noi con Lui a fare Pasqua. Nella Messa si fa Pasqua. Noi, nella Messa, stiamo con Gesù, morto e risorto e Lui ci trascina avanti, alla vita eterna. (Papa Francesco, Nov. 2017)
Possiamo dare per scontato questo tempo dell’anno o, in alternativa, possiamo accogliere l’opportunità di penetrare negli eventi liturgici, ed essere aperte alla grazia di Dio. Perché? Come ‘realizziamo’ questo percorso verso il Calvario … verso la Pasqua? Andiamo avanti trasportati dalla folla o scegliamo di entrare nel significato di questa sofferenza, di questa nuova vita?
Ogni anno la Settimana Santa arriva puntuale ed essa ci sfida a compiere un cammino sia verso l’interno che verso l’esterno: verso la trasformazione interiore, nella conformazione a Cristo; – una chiamata unica per ciascuna – la ‘sorgente d’acqua viva’ da cui ogni incontro, ogni efficace ministero può scaturire. La santità e l’integrità personale diventano uno stile di vita, prima di riversarsi sugli gli altri, nel nostro mondo.

Indipendentemente dall’età o dalla cultura, qualsiasi visione che possiamo avere di una Comunità che vive la vita in pienezza, essa si forma crescendo sia individualmente che sinergicamente, ‘perché Dio ci ha amato così tanto da mandare il suo unico Figlio nel mondo a morire e poi risorgere, perché avessimo la vita … e l’avessimo in abbondanza’. Possiamo essere una Comunità nella quale ci aiutiamo a portare la croce l’un l’altra, dove c’è il perdono; dove ci sosteniamo reciprocamente nelle ‘normali piccole croci’ e ‘gioie
pasquali’ della vita. Dio vuole che siamo radicate profondamente in Lui e le une nelle altre. Mentre camminiamo con Gesù, preghiamo l’una per l’altra, affinché ognuna abbia il tempo per STARE in silenzio con Lui. Seguiamo i discepoli, che dopo la risurrezione, hanno passato molto tempo insieme: man-giando, camminando e crescendo a somiglianza di Cristo; anche noi come Comunità, come Chiesa, siamo chiamate a portare la Buona Novella nel nostro cammino quotidiano, non solo nella nostra pre-ghiera e nei nostri pensieri, ma anche nelle nostre parole e azioni, secondo quanto Dio dispone nelle cir-costanze quotidiane. Ecco alcune recenti parole di Papa Francesco alle persone consacrate: “E come quelle donne, per primi incontrate il Signore risorto e vivo, lo stringete a voi e lo annunciate subito ai fratelli, con gli occhi che brillano di gioia grande. Siete così l’alba perenne della Chiesa.” (2 Feb. 2018)

Mentre ci avviciniamo al Triduo pasquale, non possiamo vivere senza essere coinvolte degli avvenimenti recenti del mondo: disastri naturali e conflitti nazionali, violenza a livello internazionale, compresa la persecuzione dei cristiani che può realmente toccarci… Siamo in un mondo che sta vivendo una crisi di fiducia!

La Settimana Santa è il tempo della totale fiducia di Gesù nel Padre: ‘nelle tue mani affido il mio spirito.’ Viviamo FIDUCIOSE nella bontà di Dio per noi stesse e per la pace nel mondo. La Pasqua è veramente un tempo di vita nuova, di nuove opportunità date a noi, dal Figlio di Dio, morto in croce per noi e risorto. Al centro della nostra fede cristiana c’è la verità che Dio ha risuscitato Gesù dalla morte. I Vangeli ci di-cono che ‘all’alba … le donne andarono angosciate alla tomba ma poi abbandonarono in fretta il sepolcro, spaventate, eppure piene di gioia, corsero a dare l’annuncio ai discepoli’. Anche noi siamo persone con un messaggio: il messaggio della Buona Novella.
In questo tempo Pasquale vi saluto con le parole di Padre Fondatore: “Vi raccomando si, e caldamente, e di frequente al sacratissimo Cuore del nostro Signore: in questo cuore mi sento al sommo contento di trovar tutti i miei cari compagni… Spero da voi lo stesso: anzi ne sono certo. E’ pur cosa dolce servire il Signore nei prossimi, servirlo con equanimità ed allegrezza. Procuriamo tutti di tenerci scambievolmente lieti nel Signore; al che ci eccitano specialmente questi santi giorni, nei quali celebriamo la gloria della Risurrezione conseguita ai patimenti di Cristo… Adoperatevi dunque non solo a conservar in voi l’ilarità e la pace di Gesù Cristo, ma ben anco a promuoverla negli altri.” (EA Vol IV, lett. 1389)

Auguro a ciascuna di Voi una Santa Pasqua colma di benedizioni ed
anche Buona Festa dell’Annunciazione!
Aff. c.m.

 

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