venerdì, 11 ottobre 2024
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Italy1.png Mie care Sorelle …

 

CONGREGAZIONE
SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE
Via Aurelia, 773 ROMA

Carissime Sorelle,
nel rivolgermi a voi per le prossime festività liturgiche – l’Ascensione, il ritorno di Gesù al Padre suo, intrecciata con la Pentecoste, la nascita della Chiesa – voglio condividere alcune riflessioni tratte dal Messaggio per la Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali 2018: “La verità vi farà liberi” (Gv 8,32), evento coincidente proprio con il giorno dell’Ascensione.
Sono spesso colpita dal fatto che nelle vicende umane si sostiene ripetutamente di “andare alla fonte”, per verificare le cose, per assicurarsi di conoscere la verità del messaggio, prima di comunicarlo ad altri. In modo significativo, nel suo ultimo discorso con i discepoli, Gesù prega così il Padre per loro: “Santificali nella verità: la tua parola è verità” (Gv.17,17).

“Nel progetto di Dio, la comunicazione umana è una modalità essenziale per vivere la comunione. L’essere umano, immagine e somiglianza del Creatore, è capace di esprimere e condividere il vero, il buono, il bello. … Ma l’uomo, se segue il proprio orgoglioso egoismo, può fare un uso distorto anche della facoltà di comunicare. …L’alterazione della verità è il sintomo tipico di tale distorsione, sia sul piano individuale che su quello collettivo. Al contrario, nella fedeltà alla logica di Dio la comunicazione diventa luogo per esprimere la propria responsabilità nella ricerca della verità e nella costruzione del bene.” (Messaggio)
Ciò che Dio ci comunica, in primo luogo, è la grande verità che lo Spirito Santo può venire solo se Gesù, il Risorto, ritorna al Padre suo: “Tuttavia io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò.” (Gv 16,7)

Papa Francesco sottolinea che, per il Cristiano, la verità non è semplicemente il modo in cui giudichiamo le cose: “La verità ha a che fare con la vita intera. … La verità è ciò su cui ci si può appoggiare per non cadere. In questo senso relazionale, l’unico veramente affidabile e degno di fiducia, sul quale si può contare, ossia “vero”, è il Dio vivente. Ecco l’affermazione di Gesù: «Io sono la verità». L’uomo, allora, scopre e riscopre la verità quando la sperimenta in sé stesso come fedeltà e affidabilità di chi lo ama. Solo questo libera l’uomo: «La verità vi farà liberi». Per discernere la verità occorre vagliare ciò che asseconda la comunione e promuove il bene e ciò che, al contrario, tende a isolare, dividere e contrapporre. La verità, dunque, non si guadagna veramente quando è imposta come qualcosa di estrinseco e impersonale; sgorga invece da relazioni libere tra le persone, nell’ascolto reciproco. Inoltre, non si smette mai di ricercare la verità.”
In uno studio (di Lorizio) su Rosmini si ribadisce che non è possibile separare verità da carità; anzi verità e carità si rendono reciproca testimonianza: «Poiché la carità non è altro che l’esecuzione e la sostanziazione della verità, onde nelle Scritture si nomina “la carità nella verità” e si esorta a fare “la verità nella carità”». E ancora, sottolineando il rapporto tra verità e carità, Benedetto XVI afferma: “… la verità va cercata, trovata ed espressa nell’« economia » della carità, ma la carità a sua volta va compresa, avvalorata e praticata nella luce della verità”. (Caritas in Veritate, 2)
Inoltre, Gesù ci dice: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera” (Gv 16,12-13). Con la Pentecoste la comunicazione fu possibile anche tra lingue sconosciute: è il miracolo dell’unione delle differenze … e del gareggiare nello stimarsi a vicenda. (Atti 2)
La Pentecoste celebra per tutti un nuovo inizio: per il rinnovamento dello spirito dentro di noi e per la celebrazione dello Spirito Santo che dà la verità e la saggezza di Dio ai suoi discepoli. Dio si comunica a noi – egli respira la sua vita dentro di noi: “E sappiamo che tutto questo è vero, perché ce lo conferma lo Spirito Santo che Dio stesso ci ha dato”. (1 Gv. 3,24)

Uniamoci alla Chiesa sparsa in tutto il mondo con una ‘vita di Pentecoste’ – per un nuovo inizio: “lo Spirito Santo opera come vuole, quando vuole e dove vuole; noi ci spendiamo con dedizione ma senza pretendere di vedere risultati appariscenti… Tuttavia non c’è maggior libertà che quella di lasciarsi portare dallo Spirito, rinunciando a calcolare e a controllare tutto, e permettere che “Egli ci illumini, ci guidi, ci orienti, ci spinga dove Lui desidera”. (Evangelii Gaudium, 279, 280)
Alla fine del suo Messaggio, Papa Francesco chiede un “giornalismo di pace”, piuttosto che diffondere “notizie false, le cosiddette fake news”. Egli ci sprona, inoltre, ad essere strumenti di verità e di pace, ad andare oltre la superficialità: “a ricordare che al centro della notizia non ci sono la velocità nel darla e l’impatto sull’audience, ma le persone. Informare è formare, è avere a che fare con la vita delle persone. Per questo l’accuratezza delle fonti e la custodia della comunicazione sono veri e propri processi di sviluppo del bene, che generano fiducia e aprono vie di comunione e di pace.”
 Come posso approfondire questi temi nella mia vita e nella comunità? per favorirne una migliore comprensione?
Per questo, ispirandoci ad una preghiera francescana, potremmo così rivolgerci alla Verità in persona:

Signore, fa’ di noi strumenti della tua pace.
Facci riconoscere il male che si insinua in una comunicazione che non crea comunione.
Rendici capaci di togliere il veleno dai nostri giudizi.
Aiutaci a parlare degli altri come di fratelli e sorelle.
Tu sei fedele e degno di fiducia; fa’ che le nostre parole siano semi di bene per il mondo:
dove c’è rumore, fa’ che pratichiamo l’ascolto;
dove c’è confusione, fa’ che ispiriamo armonia;
dove c’è ambiguità, fa’ che portiamo chiarezza;
dove c’è esclusione, fa’ che portiamo condivisione;
dove c’è sensazionalismo, fa’ che usiamo sobrietà;
dove c’è superficialità, fa’ che poniamo interrogativi veri;
dove c’è pregiudizio, fa’ che suscitiamo fiducia;
dove c’è aggressività, fa’ che portiamo rispetto;
dove c’è falsità, fa’ che portiamo verità.
Amen.

Rendiamo grazie a Dio per le sei Juniores che, in India, alla fine degli Esercizi spirituali, lo scorso 14 aprile 2018, hanno rinnovato i loro Voti. Ricordiamo anche Sr Francesca Saveria e le Sorelle della Circoscrizione indiana che si preparano per l’inizio della Scuola e del nuovo anno rosminiano; il Signore le benedica nei loro numerosi e vari ministeri.
Questa è la mia preghiera per ciascuna di noi: O Signore… rendimi una donna verace; e che il tuo Spirito sia la sorgente di tutta la mia attività.
Buone feste dell’Ascensione e della Pentecoste!

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