sussidio Dicembre 2019

sussidio Dicembre 2019

Italy1.png “IL DONO DELLA GRAZIA: fondamento dinamico della vita cristiana”
 



Dalla PAROLA di DIO
Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, 2nei quali un tempo viveste, alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle Potenze dell’aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. 3Anche tutti noi, come loro, un tempo siamo vissuti nelle nostre passioni carnali seguendo le voglie della carne e dei pensieri cattivi: eravamo per natura meritevoli d’ira, come gli altri.
4Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, 5da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. 6Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, 7per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. 8Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; 9né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. 10Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo.
19Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, 20edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. 21In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; 22in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.(Ef 2, 1-10.19-22)

Dai DOCUMENTI della CHIESA
La nostra giustificazione viene dalla grazia di Dio. La grazia è il favore, il soccorso gratuito che Dio ci dà perché rispondiamo al suo invito: diventare figli di Dio, figli adottivi, partecipi della natura divina, della vita eterna (1996). La grazia è una partecipazione alla vita di Dio; ci introduce nell’intimità della vita trinitaria. Mediante il Battesimo il cristiano partecipa alla grazia di Cristo, Capo del suo corpo. Come «figlio adottivo», egli può ora chiamare Dio «Padre», in unione con il Figlio unigenito. Riceve la vita dello Spirito che infonde in lui la carità e forma la Chiesa(1997). Questa vocazione alla vita eterna è soprannaturale. dipende interamente dall’iniziativa gratuita di Dio, poiché egli solo può rivelarsi e donare se stesso. Supera le capacità dell’intelligenza e le forze della volontà dell’uomo, come di ogni creatura(1998). La grazia di Cristo è il dono gratuito che Dio ci fa della sua vita, infusa nella nostra anima dallo Spirito Santo per guarirla dal peccato e santificarla. È la grazia santificante o deificante, ricevuta nel Battesimo. Essa è in noi la sorgente dell’opera di santificazione (cf 2 Cor 5,17-18)(1999).
La grazia santificante è un dono abituale, una disposizione stabile e soprannaturale che perfeziona l’anima stessa per renderla capace di vivere con Dio, di agire per amor suo. Si distingueranno la grazia abituale, disposizione permanente a vivere e ad agire secondo la chiamata divina, e le grazie attuali che designano gli interventi divini sia all’inizio della conversione, sia nel corso dell’opera di santificazione (2000).
Per l’uomo ferito dal peccato non è facile conservare l’equilibrio morale. Il dono della salvezza fattoci da Cristo ci dà la grazia necessaria per perseverare nella ricerca delle virtù. Ciascuno deve sempre implorare questa grazia di luce e di forza, ricorrere ai sacramenti, cooperare con lo Spirito Santo, seguire i suoi inviti ad amare il bene e a stare lontano dal male de(1811).
(Catechismo della Chiesa Cattolica)

 


Dagli SCRITTI del Beato ANTONIO ROSMINI

Benchè a Dio siano ugualmente presenti il giusto e l’empio, tuttavia al giusto Iddio sarà più presente che all’empio, anche considerato il solo ordine naturale. Veniamo ora a quell’uomo che gode del lume soprannaturale e che in virtù della grazia divina è giusto, come sono tutti i fedeli discepoli di Gesù Cristo incorporati con lui e con lui comunicanti per mezzo dei sacramenti. L’uomo che è giusto in questa maniera infinitamente più sublime, non solo conosce più perfettamente Iddio, ma anche lo possiede e lo gode.

A quest’uomo Dio non dà solamente l’esistenza come agli esseri inanimati, la vita come ai bruti, l’intelligenza e la cognizione di sé come agli altri uomini, ma gli dà di più se stesso, per modo che quell’anima ha non solo presente, ma unito a sé Dio, e lo sente nella sua infinita grandezza, se ne nutre, lo possiede, lo abbraccia intimamente a sé, la giustifica, la purifica ogni giorno più con la sua grazia, la abbellisce di tutte le virtù, la colma di preziosissimi doni quali sono quelli dello Spirito Santo, pone in essa la pace, la circonda di gloria interiore e nascosta in questa vita, che nell’altra poi si rivela come fuoco occulto che tutto ad un tratto erompe in una vivacissima fiamma nella quale c’è l’eterna beatitudine. Con queste ricchezze e con questa manifestazione e comunicazione di sé Iddio dimora nelle sole anime giuste e sante, e in questo modo non si trova in nessuna delle altre creature. Questo è quello che promise Cristo quando disse: «Colui che ha i miei precetti e li osserva , quegli è che mi ama. E chi mi ama, sarà amato dal Padre mio, e io l’amerò e gli manifesterò me stesso e il Padre mio l’amerà e verremo a lui e faremo dimora presso di lui.» (Gv 14, 21-23)

«Colui che mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui. Come mi ha mandato il Padre vivente, anch’io vivo per il Padre; e chi mangia me, anch’egli vive per me.» (Gv 6, 57-58) Osservate bene le parole: «Mi ha mandato il Padre vivente»; perché non troverete mai nelle Scritture che una divina persona si dica mandata alle opere della natura, ma solo alle opere della grazia. E per quale ragione? Perché nelle opere della grazia, ch’è nell’anima del giusto, comunica se stesso, e si manifesta per modo che il giusto vive della vita di Dio, cioè della vita di Cristo, il quale vive della vita del Padre, che a questo proposito Cristo chiama vivente, non solo perché vive in sé, ma più ancora perché comunica a lui la sua vita, quella che poi Cristo comunica a noi, perciò S. Paolo dice che lo Spirito di Dio diventa una cosa col giusto.
(Epistolario Ascetico, Vol. IV, Lett. 1301, pp. 11-13; a Sr. M. Felice Stedile a Borgomanero, da Stresa, 12 gennaio 1852)

 

 

 

PREGHIAMO

Quanto preziosa la tua grazia, o Dio!
E’ in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce.
Concedi la tua grazia a chi ti conosce,
la tua giustizia ai retti di cuore. (Sl 36)

ANNO PASTORALE 2019-2020 – FORMAZIONE PERMANENTE
ISTITUTO DELLA CARITÀ
SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE

 

 

 

 

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