Lettera Madre Epifania 2020

Lettera Madre Epifania 2020

Italy1.png Mie care Sorelle …

 

CONGREGAZIONE SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE
VIA AURELIA, 773
00165 ROMA

Carissime Sorelle,
mentre continuiamo a celebrare questo tempo del Natale – andiamo con i Magi
ad offrire al Cristo Bambino – alla Parola fatta carne per noi – ciò che siamo e abbiamo.
“Accostiamoci colla più umile riverenza, ma senza timore, ad offerire i nostri omaggi al Figliuolo di
Dio, al Verbo eterno fatto carne per noi, e nato in una stalla, e riposto dentro una mangiatoia di
giumenti (che mistero di pietà! che miracolo di misericordia!); accostiamoci, dico, a quel divino
Pargoletto, nostra redenzione, nostra giustizia, nostra salvezza, nostra gioia, nostro amore, e per ciò
altresì nostra unica speranza, desiderio e consolazione”. (A. Rosmini, E.A. Vol III, lett 1002)
“Al vedere la stella, i Magi, provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino
con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono“.
Nello stesso modo Dio comunica con noi attraverso grandi e piccoli eventi della nostra vita.
Siamo coscienti e consapevoli di questo? … siamo aperte a ricevere da Lui un’abbondanza di bontà?
È l’Epifania dell’amore del Padre: “… se potete allargare il vostro cuore agli affetti più teneri e
accettare il dono di quella pace ch’egli offre a tutti quelli che vogliono amare … abbiate e conservate
tra tutti voi una pace perfetta, la pace di Gesù Cristo, che è il frutto della carità, e secondo
l’espressione della Scrittura, la bellezza della pace: ‘in pulchritudine pacis’.
Io prego col più intimo del cuore il Bambino Gesù a scrivervi egli stesso nell’animo tutti questi salutari
documenti che sono i suoi. Egli ce li ha dati, egli solo li rende efficaci”. (E.A. Vol. IV, lett. 1369)
Nel Messaggio per la 53ma Giornata Mondiale della pace, Papa Francesco descrive la pace come un
cammino di speranza da intraprendere in uno spirito di dialogo, riconciliazione e conversione
ecologica.
Egli vede nella pace “un bene prezioso” e una meta verso la quale tendere nonostante gli ostacoli e
le prove. “La speranza – scrive il Papa – è la virtù che ci mette in cammino, ci dà le ali per andare
avanti, perfino quando gli ostacoli sembrano insormontabili. La nostra comunità umana porta, nella
memoria e nella carne, i segni delle guerre e dei conflitti che si sono succeduti, con crescente capacità
distruttiva, e che non cessano di colpire specialmente i più poveri e i più deboli”
“Aprire e tracciare un cammino di pace è una sfida, tanto più complessa in quanto gli interessi in
gioco, nei rapporti tra persone, comunità e nazioni, sono molteplici e contradditori. Occorre,
innanzitutto, fare appello alla coscienza morale e alla volontà personale e politica. La pace, in effetti,
si attinge nel profondo del cuore umano e la volontà politica va sempre rinvigorita, per aprire nuovi
processi che riconcilino e uniscano persone e comunità”.
Egli esorta ad essere artigiani di pace: “Il mondo non ha bisogno di parole vuote ma di testimoni
convinti, di artigiani di pace aperti al dialogo senza esclusioni né manipolazioni. … Si tratta prima di
tutto di credere nella possibilità della pace, di credere che l’altro ha il nostro stesso bisogno di pace.
In questo, ci può ispirare l’amore di Dio per ciascuno di noi, amore liberante, illimitato, gratuito,
instancabile. …Ricevuto il suo perdono, in Cristo, possiamo metterci in cammino per offrirlo agli
uomini e alle donne del nostro tempo.”
La gioia per la nascita del Salvatore del mondo sconfina in quella per la pace che la sua venuta ha
portato. La pace – Shalom, non evoca solo l’assenza della guerra, ma la pienezza della vita,
l’abbondanza della grazia di Dio.
‘Fa che ci sia pace sulla terra e che inizi con me…’
“Maria, Madre del Principe della pace e Madre di tutti i popoli della terra,
ci accompagni e ci sostenga nel cammino di riconciliazione, passo dopo passo.
E che ogni persona, venendo in questo mondo, possa conoscere un’esistenza di pace e
sviluppare pienamente la promessa d’amore e di vita che porta in sé.”
Rendiamo grazie a Dio per le Sorelle che a Muheza, in Tanzania, il 3 gennaio 2020, hanno segnato
un nuovo passo nella sequela di Gesù:
– 2 novizie hanno emesso la loro prima Professione: YOHANA EVODI ASSENGA e JENIFA FELIX
SHIRIMA;
– 4 postulanti sono entrate in Noviziato il 1 gennaio: SELINA HAQWE QWENDO LUCY BAYNIT
YUDAS, EMANUELA FILIPO ELIASI e DEVOTHA SHAYO;
ricordiamo anche le Juniores che in Tanzania e in Kerala hanno recentemente rinnovato i Voti.
Buona Festa dell’Epifania del Signore!
Cerchiamo di diventare “epifania” di bontà l’una per l’altra e per tutti coloro che incontreremo nel
nostro pellegrinaggio durante il 2020.
Aff. c.m.

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