Lettera Madre 25 Marzo 2020

Lettera Madre 25 Marzo 2020

Italy1.png Mie care Sorelle …

 

CONGREGAZIONE SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE
VIA AURELIA, 773
00165 ROMA

Solennità dell’Annunciazione, 25 Marzo 2020

 

Carissime Sorelle,
siamo arrivate alla celebrazione dell’Annunciazione del Signore, un giorno di speciale significato… anche se quest’anno lo contempliamo con occhi diversi.
Col passare dei giorni e delle settimane, sono colpita dal come una parola o un’azione di una sola persona, consapevolmente o inconsapevolmente, può cambiare completamente il modo di vivere di tanti altri e, alla fine, può cambiare la faccia della terra.
In queste settimane siamo tutte coinvolte, in tutti i Paesi, dall’espansione del coronavirus e siamo così tenute ad osservare le stesse norme sanitarie e di salvaguardia.
Siamo chiamate ad affrontare le sfide ed una certa incertezza a noi prima completamente sconosciute; ci viene così ricordato la fragilità della vita umana e della nostra dipendenza reciproca e da Dio.
Solo con una fede viva in Dio e nutriti dalla sua Parola possiamo vivere ogni nuovo giorno con coraggio, serenità e speranza.
Cosa possiamo imparare quest’anno dall’Annunciazione?
Dopo il messaggio iniziale dell’Angelo Gabriele, Maria è sconcertata e mette in dubbio il significato dell’annuncio stesso.
Mentre riflettiamo sulle nostre interrogazioni, lasciamoci guidare dalle parole di San Bernardo di Clairvaux, il quale pone l’attenzione sul significato del momento drammatico e centrale della nostra fede, che precedette la risposta di Maria.

Tutto il mondo attende la risposta di Maria
“Hai udito, Vergine, che concepirai e partorirai un figlio; hai udito che questo avverrà non per opera di un uomo, ma per opera dello Spirito santo. L’angelo aspetta la risposta; deve fare ritorno a Dio che l’ha inviato.
Aspettiamo, o Signora, una parola di compassione anche noi, noi oppressi miseramente da una sentenza di dannazione. Ecco che ti viene offerto il prezzo della nostra salvezza: se tu acconsenti, saremo subito liberati. Noi tutti fummo creati nel Verbo eterno di Dio,
ma ora siamo soggetti alla morte: per la tua breve risposta dobbiamo essere rinnovati e richiamati in vita.
… Tutto il mondo è in attesa, prostrato alle tue ginocchia: dalla tua bocca dipende la consolazione dei miseri, la redenzione dei prigionieri, la liberazione dei condannati, la salvezza di tutti i figli di Adamo, di tutto il genere umano. O Vergine, da’ presto la risposta. Rispondi sollecitamente all’angelo, anzi, attraverso l’angelo, al Signore.

Rispondi la tua parola e accogli la Parola divina, emetti la parola che passa e ricevi la Parola eterna.
Perché tardi? perché temi? Credi all’opera del Signore, dà il tuo assenso ad essa, accoglila.
Nella tua umiltà prendi audacia, nella tua verecondia prendi coraggio. In nessun modo devi ora, nella tua semplicità verginale, dimenticare la prudenza; ma in questa sola cosa, o Vergine prudente, non devi temere la presunzione. Perché, se nel silenzio è gradita la modestia, ora è piuttosto necessaria la pietà nella parola.

Apri, Vergine beata, il cuore alla fede, le labbra all’assenso, il grembo al Creatore. Ecco che colui al quale è volto il desiderio di tutte le genti batte fuori alla porta. Non sia, che mentre tu sei titubante, egli passi oltre e tu debba, dolente, ricominciare a cercare colui che ami.
Levati su, corri, apri! Levati con la fede, corri con la devozione, apri con il tuo assenso.
«Ecco», dice, «sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
(Om. 4, 8-9; Opera omnia, ed. Cisterc. 4, 1966, 53-54)

Con tutto il mondo anche noi attendiamo la risposta di Maria….
Affidiamo a lei le nostre preoccupazioni, quelle del mondo intero e di tutte le persone.
Con affetto,
c.m.
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Papa Francesco chiede a tutti i cristiani di unirsi, in una sola voce, in preghiera verso il Cielo. “Invito tutti i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a invocare l’Altissimo, Dio onnipotente, recitando contemporaneamente”
il Padre Nostro, mercoledì 25 marzo, a mezzogiorno, nel giorno in cui molti cristiani ricordano l’annuncio alla Vergine Maria dell’Incarnazione del Verbo: “Possa il Signore ascoltare la preghiera unanime di tutti i suoi discepoli che si preparano a celebrare la vittoria di Cristo Risorto”.

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