Lettera Madre 15 Aprile 2020

Lettera Madre 15 Aprile 2020

Italy1.png Mie care Sorelle …

 

CONGREGAZIONE SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE
VIA AURELIA, 773
00165 ROMA

Carissime Sorelle,
nel mondo angosciato di oggi, legate insieme dalla nostra comune umanità, stiamo imparando un nuovo modo di essere e di essere “a casa”. Allo stesso tempo, mentre siamo circondate da notizie provenienti da tutto il mondo, apprendiamo un nuovo significato della “com-passione”, del “soffrire con”.
Possano questi sentimenti di Gregorio Nazianzeno accompagnarci e ispirarci:
“Se sei Simone di Cirene prendi la croce e segui Cristo.
Se sei il ladro e se sarai appeso alla croce, se cioè sarai punito, fai come il buon ladrone e riconosci onestamente Dio, se sei Giuseppe d`Arimatea, richiedi il corpo a colui che lo ha crocifisso.
Sei Nicodemo, il notturno adoratore di Dio, seppellisci il suo corpo e ungilo con gli unguenti di rito, cioè circondalo del tuo culto e della tua adorazione.
E se tu sei una delle Marie, spargi al mattino le tue lacrime. Fa’ di vedere per prima la pietra rovesciata, vai incontro agli angeli, anzi allo stesso Gesù.
Ecco che cosa significa rendersi partecipi della Pasqua di Cristo”. (Disc. 45, 23-24; PG 36, 654-655)
Come sottolinea Papa Francesco: “Pensiamo anche al ‘piccolo Giuda’ che ognuno di noi ha dentro di sé nell’ora di scegliere: fra lealtà o interesse. Ognuno di noi ha la capacità di tradire, di vendere, di scegliere per il proprio interesse. Ognuno di noi ha la possibilità di lasciarsi attirare dall’amore dei soldi o dei beni o del benessere futuro. “Giuda, dove sei?”. Ma la domanda la faccio a ognuno di noi: “Tu, Giuda, ‘il piccolo Giuda’ che ho dentro: dove sei?”. (S. Marta, 8 aprile 2020)
Anche noi accompagniamo Gesù, “cosi come siamo”; andiamo con lui lungo la via del Calvario….
Papa Francesco ci indica in che modo vivere i momenti forti prima della Pasqua, nel momento difficile della storia, come quello che stiamo vivendo. Un momento in cui tante sono le domande e alcune, egli dice, riguardano Dio “Che cosa fa Dio davanti al nostro dolore?” E afferma che il racconto della Passione di Gesù ci aiuta a trovare le risposte.
Il centurione rivela il vero volto di Dio.
Prosegue Papa Francesco: “Ma se andiamo avanti a leggere il racconto della Passione, troviamo un fatto sorprendente. Quando Gesù muore, il centurione romano – che non era credente, non era ebreo, era un pagano – , che lo aveva visto soffrire in croce, che lo aveva sentito perdonare tutti, che aveva toccato con mano il suo amore senza misura, dice: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio”. (Udienza gen. 8 aprile 2020)
La mattina di Pasqua, ognuna di noi sta con i primi credenti di fronte alla tomba vuota,
piena di meraviglia e di timore reverenziale per l’accaduto. Oggi possiamo con fiducia affermare che tutta la nostra vita è in Cristo.
Buona Pasqua di Risurrezione!
Aff.c.m.

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