CONGREGAZIONE SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE
VIA AURELIA, 773
00165 ROMA
Carissime Sorelle,
é con tristezza che annunciamo il ritiro della nostra presenza, come Comunità, da Torino e da Biella e la chiusura delle due Scuole: Infanzia e Primaria. Due “opere” di lunga data e che hanno visto negli anni molte Sorelle coinvolte in esse, con mansioni diverse.
Da un po’ di tempo stavamo insieme monitorando queste realtà; di esse infatti se ne erano considerate le tendenze durante l’Assemblea italiana e successivamente al Capitolo Generale.
Nonostante la loro lunga storia e il comprensibile legame a queste opere apostoliche, le mutate e realistiche situazioni rendono impossibile continuare a sostenerle finanziariamente, considerando il numero esiguo di alunni, il costante ricorso al mantenimento degli stabili, l’impoverimento tanto del numero delle Sorelle quanto delle risorse economiche. La considerazione va alle Sorelle, per quanto riguarda l’età, la fragilità e le varie malattie che mettono a rischio la vita stessa, nonché gli aspetti economici e il sostentamento delle opere stesse.
Se da una parte ringraziamo Dio per la sua azione nella nostra storia e le numerose Sorelle che, nelle diverse Comunità, un tempo operavano nel torinese e nel biellese, dall’altra sappiamo che non possiamo vivere nel ricordo del passato; le circostanze mutano e sono in continua evoluzione e ci chiamano a radicarci nella realtà dell’oggi. Siamo grate, inoltre alle Sorelle tuttora presenti nelle Comunità di Torino e Biella che, nonostante le difficoltà, hanno mantenuto una presenza gioiosa nella comunità locale.
La pandemia sta mettendo in difficoltà e a rischio molte nostre realtà: in modo particolare le nostre opere. E non solo in Italia! E’ una crisi sanitaria ed economica mondiale. Anche nelle altre Circoscrizioni (UK, East Africa, India) sono applicate le stesse misure di sicurezza; per esempio, in Tanzania, in India e Venezuela, le Scuole sono chiuse e non si sa quando riapriranno, le iscrizioni sospese… gli insegnanti richiedono lo stipendio e le nostre Sorelle si domandano con angoscia: ‘dove andiamo a prendere i soldi?’.
Carissime Sorelle,
arriviamo alla fine del mese di Aprile, dopo aver vissuto la Pasqua in un modo molto “diverso”. Eppure, tutto ciò che sta accadendo, è un invito continuo a vivere in un modo nuovo, cogliendo le cose essenziali. Continuiamo a vivere questa emergenza, avendo ricevuto anche le notizie meravigliose delle migliaia di persone che si sono riprese; ciò ci infonde grande speranza!
Anche se ci avviamo ad un prudente allentamento delle misure ristrettive, il monito ripetuto “Solo proteggendoci l’un l’altro possiamo guardare al futuro”, vale ancora per noi oggi. Sappiamo che i soggetti da proteggere nella Fase 2, perché più a rischio di sviluppare le forme più aggressive del Covid-19, sono le persone di età avanzata, quelle con patologie in corso, soggette a ipertensione arteriosa o malattia coronarica… Per ogni persona che ha incontrato il Covid-19 c’è una storia personale.
I ‘freddi dati’ non possono raccontare le storie umane. C’è il dolore e la tristezza per coloro che sono morti e per coloro che sono rimasti soli. Questo è il lato umano di questa malattia: il dolore che le persone, in ogni parte della terra, stanno sopportando fa parte della nostra umanità collettiva.
Tra loro ci sono le nostre care Sorelle che ci hanno lasciato, alcune delle quali erano molto avanti negli anni e avevano malattie pregresse. Un ricordo particolare è per Sr Maria Fatima che il Signore ha preso a sé dopo molte sofferenze; una preghiera va per il papà e la famiglia lontano.
Condivido con voi ciò che lei stessa mi ha scritto: “Offro al Signore tutta la mia sofferenza per la Congregazione e la Chiesa” (15 ottobre 2019) e, recentemente, “Non mi stanco mai di ringraziare il Signore e te per essere qui in Italia, alla Casa dell’Addolorata, che si prende cura di noi e penso ai poveri che sono soli e non hanno nessuno. Offro al Signore un piccolo sacrificio che ho” (29 marzo 2020).
Papa Francesco, per questo mese di Maggio, incoraggia tutti a riscoprire la bellezza di pregare il Rosario in casa, in famiglia; lo si può recitare insieme, oppure personalmente.
Le restrizioni stabilite per affrontare la pandemia ci hanno “costretto” a valorizzare ancora di più questo aspetto “familiare”.
“Contemplare insieme il volto di Cristo con il cuore di Maria, nostra Madre, ci renderà ancora più uniti come famiglia spirituale e ci aiuterà a superare questa prova.”
Chiediamo a Gesù, per intercessione di Maria, di trasformare questa situazione che il mondo intero sta vivendo.
In che modo Gesù opera questa trasformazione?
Attraverso il potere dello Spirito Santo, lo stesso potere che ha trasformato il caos in paradiso, una vergine nella Madre del Messia, e pane e vino nel corpo e sangue di Cristo.
Iniziando il mese di maggio, confidiamo in Maria, ella ci indica la via per seguire Gesù:
“fate quello che vi dirà”.
Con affetto, c.m.
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