lunedì, 4 novembre 2024
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Italy1.png “Giustizia e giustificazione”
 



Dalla PAROLA di DIO
21Ora invece, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: 22giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, 23perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù.(Rm 3, 21-24)
15Che dunque? Ci metteremo a peccare perché non siamo sotto la Legge, ma sotto la grazia? È assurdo! 16Non sapete che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale obbedite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell’obbedienza che conduce alla giustizia? 17Rendiamo grazie a Dio, perché eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quella forma di insegnamento alla quale siete stati affidati. 18Così, liberati dal peccato, siete stati resi schiavi della giustizia.19Parlo un linguaggio umano a causa della vostra debolezza. Come infatti avete messo le vostre membra a servizio dell’impurità e dell’iniquità, per l’iniquità, così ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia, per la santificazione.(Rm6,15-19)

Dai DOCUMENTI della CHIESA
La prima opera della grazia dello Spirito Santo è la conversione che opera la giustificazione, secondo l’annuncio di Gesù all’inizio del Vangelo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».(Mt 4,17) Sotto la mozione della grazia, l’uomo si volge verso Dio e si allontana dal peccato, accogliendo così il perdono e la giustizia dall’alto. «La giustificazione […] non è una semplice remissione dei peccati, ma anche santificazione e rinnovamento dell’uomo interiore». (n. 1989)
La giustificazione separa l’uomo dal peccato che si oppone all’amore di Dio, e purifica il suo cuore dal peccato. La giustificazione fa seguito all’iniziativa della misericordia di Dio che offre il perdono. Riconcilia l’uomo con Dio. Libera dalla schiavitù del peccato e guarisce. (n.1990)
La giustificazione è, al tempo stesso, accoglienza della giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo. Qui la giustizia designa la rettitudine dell’amore divino. Insieme con la giustificazione, vengono infuse nei nostri cuori la fede, la speranza e la carità, e ci è accordata l’obbedienza alla volontà divina nel mondo. (n.1991)
(Catechismo della Chiesa Cattolica) Ci sono ancora dei cristiani che si impegnano nel seguire un’altra strada: quella della giustificazione mediante le proprie forze, quella dell’adorazione della volontà umana e della propria capacità, che si traduce in un autocompiacimento egocentrico ed elitario privo del vero amore. Si manifesta in molti atteggiamenti apparentemente diversi tra loro: l’ossessione per la legge, il fascino di esibire conquiste sociali e politiche, l’ostentazione nella cura della liturgia, della dottrina e del prestigio della Chiesa, la vanagloria legata alla gestione di faccende pratiche, l’attrazione per le dinamiche di auto-aiuto e di realizzazione autoreferenziale. In questo alcuni cristiani spendono le loro energie e il loro tempo, invece di lasciarsi condurre dallo Spirito sulla via dell’amore, invece di appassionarsi per comunicare la bellezza e la gioia del Vangelo e di cercare i lontani <nelle immense moltitudini assetate di Cristo. (n. 57)
(Papa Francesco, Gaudete et Exultate, Esortazione Apostolica)

 


Dagli SCRITTI del Beato ANTONIO ROSMINI

Affinchè la grazia preveniente operi sempre più la santificazione nostra e del prossimo, bisogna procurare con instancabile diligenza l’emendazione del nostro spirito attraverso una continua purificazione : continuamente la bontà di Dio si manifesta nell’uomo in cui non vi sia impedimento di peccato. (CIC 474)
Perciò ognuno cammini perfetto davanti a Dio e brami veramente di rendersi puro da ogni macchia. Non ci deve essere un termine alla purificazione. (CIC 475)
La giustizia perfetta, opera del nostro Dio, è un bene tale, una tale luce, tale vita che ogni qualvolta ne acquistiamo un granello di più ce ne cresce la fame, perché è inesauribile gaudio che contenta e non sazia, che si mostra sempre più infinitamente prezioso all’animo nostro, e tuttavia infinitamente ad esso nascosto, ad esso lontano. Chi vi ci può condurre? Chi ce lo può comunicare? Il nostro potere è nulla:la volontà nostra è cieca. Ma può condurre in noi la sua giustizia quell’Infinito che la possiede tutta per essenza e ne dispone. Preghiamolo dunque con sempre maggior desiderio, con sempre crescente ardore: Domine, duc me in iustitia tua.
(EC VII, Lett. 4026,pp. 365-366 : a Don Luigi Gentili a Domodossola, da Stresa, 8 maggio 1840)
Sia benedetto quel Signore che è bontà essenziale, e che si
comunica alla creatura che a lui si rivolge, e l’ha creata per questa ineffabile comunicazione. Certo: Chi ha iniziato in noi l’opera della santificazione la completerà. E chi considera bene questo, risponde alla difficoltà intorno all’altezza della perfezione. Se questa fosse puramente opera nostra, sarebbe disperata. Ma è l’opera di Dio, poiché la perfezione non è altro appunto che la comunicazione del Creatore alla sua creatura che si meraviglia di se stessa non sapendosi spiegare un tal prodigio: omnia possum in eo qui me confortat. Qui batte la grande dottrina di S. Paolo che fa venire la giustificazione non dalle opere, quasi venisse da noi, ma dalla fede, cioè dalla confidenza in Dio misericordioso…fede nell’onnipotenza della bontà divina, per la quale l’uomo che sente se stesso nulla, opera tutto, l’uomo che sente di essere impotente alla perfezione, sa insieme che Iddio che a quella lo chiama a quella gratuitamente lo porta… Sono certo che se si appiglierà alla grazia, Dio la porterà innanzi ed ella assaporerà più e più come sia dolce Iddio. (EC Vol. VI, lett. 3330, p. 417; al Marchese Gustavo Benso di Cavour a Torino, Domodossola, 6 settembre 1837)

 

PREGHIAMO

O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per Cristo nostro Signore, Amen. (XI per An.)


ANNO PASTORALE 2020-2021 – FORMAZIONE PERMANENTE
IST. DELLA CARITÀ – SUORE DELLA PROV. ROSMINIANE

 

 

 

 

 

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