Lettera Padre vita consacrata

Lettera Padre vita consacrata

Italy1.png Carissimi confratelli
 


 

 

Carissimi confratelli,

            Fin dall’anno scorso, inizio del mandato ricevuto dal Signore tramite i Capitolari, penso di avere camminato con voi, con inviti graduali. Le indicazioni per il nostro camminare insieme sono state le due lettere inviate a tutti voi, la lettera natalizia del 2013, e gli orientamenti e linee direttive emanate il 20 maggio 2014.
Ho seguito questo consiglio del Padre Fondatore: “Bisogna prima piantare la radice dell’albero, affinché da questa nascano poi il tronco, i rami, i fiori e i frutti: così la prudenza sacerdotale deve essere tutta orientata in primis a mettere nelle anime la radice della scienza di Cristo e a predicare lo spirito del santo Vangelo; poi, quando si è fatta questa prima operazione e le anime hanno ricevuto in sé quello spirito, allora esse sono disponibili…” (A. Rosmini, Conferenze sui doveri ecclesiastici, XVI, sulla prudenza sacerdotale)
Ora tutti noi riceviamo qualcosa di molto grande: la grazia di un anno speciale: l’Anno della Vita Consacrata.
Direi che questo costituisce una sveglia, un appello, e non solo un invito. Già sono giunte tre autorevoli indicazioni di viaggio e di impegno.
C’è stato un primo ordine – direttamente dal Papa -: “risvegliare il mondo”; un secondo messaggio dice “rallegratevi”, e un terzo suggerimento chiama a “scrutare” i segnali che vengono da Dio.
Nella prima lettera “Rallegratevi” della Congregazione per la Vita Consacrata troviamo 10 domande che il Papa aveva rivolto in varie occasioni, incontrando i consacrati.

– Dove ci sono i consacrati c’è gioia: ma dove nasce la gioia?
– Dio ti attende, ti cerca: che cosa rispondi?
– Come posso essere libero da questa cultura del provvisorio?
– Vogliamo giovani coerenti? Siamo coerenti!
– Mi lascio affascinare da quella mondanità che spinge a fare tutto per amore di se stessi?
– Crediamo nell’amore a Dio e agli altri?
– Tu parlerai male della tua mamma, del tuo papà, dei tuoi fratelli? E perché lo fai nella vita consacrata?
– Noi sappiamo aspettare il domani di Dio? O vogliamo l’oggi?
– Come va la mia fecondità spirituale, la mia fecondità pastorale?
– Abbiamo grandi visioni e slancio? Il nostro sogno vola alto? Lo zelo ci divora?

La seconda lettera “Scrutate” riporta 11 provocazioni di Papa Francesco.
– “Quando il Signore dà una missione, fa sempre entrare in noi un processo di purificazione, un processo di discernimento, un processo di obbedienza, un processo di preghiera”.
– “Il demonio cerca di dividerci, sempre. E’ il padre della divisione; con l’invidia, divide”.
– “Chiedere la grazia della speranza che non è ottimismo, è un’altra cosa, la grazia di rinnovare tutti i giorni l’alleanza con il Signore che ci ha chiamato”.
– “E’ il nostro destino: camminare nell’ottica delle promesse, certi che diventeranno realtà. Questa è la nostra vita: credere e mettersi in cammino”.
– “Camminare, andare anche con passo incerto o zoppicando, è sempre meglio che stare fermi, chiusi – nelle proprie domande o nelle proprie sicurezze”. – “I religiosi sono profeti. Mai un religioso deve rinunciare alla profezia”.
– “Questo è un atteggiamento cristiano: la vigilanza su se stesso. Che cosa succede nel mio cuore? Che cosa oggi mi ha fatto felice e cosa non mi ha fatto felice?”.
– “Grazie a Dio, voi non vivete e non lavorate come individui isolati, ma come comunità: e ringraziate Dio di questo! La comunità sostiene tutto l’apostolato”.
– “Siete un lievito che può produrre un pane buono per tutti, quel pane di cui c’è tanta fame: l’ascolto dei bisogni, dei desideri, delle delusioni, della speranza”.
– Chi se n’è andato, a volte lo ha fatto per ragioni che, se ben comprese e valutate, possono portare a un ritorno. Ma ci vuole audacia, coraggio”.
– Nella vita consacrata si vive l’incontro tra i giovani e gli anziani, tra osservanza e profezia. Non vediamole come due realtà contrapposte!”.
All’inizio dell’anno si porgono gli auguri: “Buon anno della vita consacrata”! Eccone alcuni da parte mia:
– Dio ti ricolmi della sua grazia, e tu possa corrispondervi generosamente ogni giorno.
– L’Istituto e la tua comunità possano contare di più su di te in quest’anno e anche dopo quest’anno.
– I talenti che hai ricevuto dal Signore, alla fine dell’anno risultino moltiplicati a vantaggio di tutti.
– La gioia non ti abbandoni mai, visto che i nostri nomi sono già scritti nei cieli.
– Cresca la tua adesione alla spiritualità rosminiana nelle tre forme della carità.
– Chi ti incontra ne tragga vantaggio per la sua vita spirituale.
A questi auguri seguirà anche un regalo. E’ uno studio che presto sarà tradotto in inglese, sull’ ispirazione che il Padre Fondatore ha ricevuto, coltivato e poi stabilito come piena realizzazione dell’Istituto. Riguarda la condizione del religioso-sacerdote rosminiano, perla preziosa, che fa brillare anche nella nostra vita nientemeno che la vita stessa di Gesù.
Auguri dunque e preghiere per ottenere la benedizione di Dio su tutti noi, la protezione di Maria Santissima e l’intercessione del nostro Beato.
Roma, 18 novembre 2014, settimo anniversario della beatificazione.
Padre Vito Nardin (preposito generale)

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