sussidio 6 2014

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 LA NOSTRA CONSACRAZIONE
INCORPORATI A CRISTO

Dalla PAROLA di DIO
Riguardo ai doni dello Spirito, fratelli, non voglio lasciarvi nell’ignoranza. Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune. Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole. Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito. E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. (1 Cor 12, 1.4-7.11-14. 18-20)
Dai DOCUMENTI della CHIESA
La Chiesa è il corpo di Cristo! E non si tratta semplicemente di un modo di dire: ma lo siamo davvero! È il grande dono che riceviamo il giorno del nostro Battesimo! Nel sacramento del Battesimo, infatti, Cristo ci fa suoi, accogliendoci nel cuore del mistero della croce, il mistero supremo del suo amore per noi, per farci poi risorgere con lui, come nuove creature. Ecco: così nasce la Chiesa, e così la Chiesa si riconosce corpo di Cristo! Il Battesimo costituisce una vera rinascita, che ci rigenera in Cristo, ci rende parte di lui, e ci unisce intimamente tra di noi, come membra dello stesso corpo, di cui lui è il capo (cfr Rm 12,5; 1 Cor 12,12-13).Quella che ne scaturisce, allora, è una profonda comunione d’amore. Che bello se ci ricordassimo più spesso di quello che siamo, di che cosa ha fatto di noi il Signore Gesù: siamo il suo corpo, quel corpo che niente e nessuno può più strappare da lui e che egli ricopre di tutta la sua passione e di tutto il suo amore, proprio come uno sposo con la sua sposa. Questo pensiero, però, deve fare sorgere in noi il desiderio di corrispondere al Signore Gesù e di condividere il suo amore tra di noi, come membra vive del suo stesso corpo. Al tempo di Paolo, la comunità di Corinto trovava molte difficoltà in tal senso, vivendo, come spesso anche noi, l’esperienza delle divisioni, delle invidie, delle incomprensioni e dell’emarginazione. Tutte queste cose non vanno bene, perché, invece che edificare e far crescere la Chiesa come corpo di Cristo, la frantumano in tante parti, la smembrano. E questo succede anche ai nostri giorni. Pensiamo nelle comunità cristiane, in alcune parrocchie, pensiamo nei nostri quartieri quante divisioni, quante invidie, come si sparla, quanta incomprensione ed emarginazione. E questo ci smembra fra di noi. E’ l’inizio della guerra…le guerre incominciano nel cuore, con incomprensioni, divisioni, invidie, con questa lotta con gli altri. L’Apostolo Paolo ha dato ai Corinti alcuni consigli concreti che valgono anche per noi: non essere gelosi, ma apprezzare nelle nostre comunità i doni e le qualità dei nostri fratelli, farsi vicini e partecipare alla sofferenza degli ultimi e dei più bisognosi; esprimere la propria gratitudine a tutti. Il cuore che sa dire grazie è un cuore buono, è un cuore nobile, è un cuore che è contento,[che non reputa]nessuno superiore agli altri. Invochiamo lo Spirito Santo, perché la sua grazia e l’abbondanza dei suoi doni ci aiutino a vivere davvero come corpo di Cristo, uniti, come una famiglia.(Papa Francesco, Udienza Generale, 22 ottobre2014)
Dagli SCRITTI del Beato ANTONIO ROSMINI
Questo, dunque, è il principio della carità nel mondo. La carità è apparsa sulla terra con l’Uomo-Dio, e dall’Uomo-Dio si comunica ai semplici uomini. Per conoscere poi il modo in cui la carità si comunica, dobbiamo riprendere il principio di tutto il nostro discorso, cioè l’incorporazione in Cristo. “Egli è il capo del corpo che è la Chiesa; perciò, vivendo secondo verità nella carità, dobbiamo in tutto crescere in lui che è il capo, Cristo, da cui l’intero corpo ben compaginato e connesso mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da costruire se stesso nell’amore”. Da queste parole di Paolo comprendiamo che il nutrimento spirituale della grazia ci è donato da Gesù Cristo, nostro capo, col quale siamo incorporati. E… ad incorporarci a Cristo è il carattere indelebile che è Cristo in noi. Così egli diventa nostro capo, noi sue membra; e i sacramenti, che l’uomo incorporato a Cristo riceve, sono quelle giunture di cui parla l’Apostolo, che dal nostro capo, come canali o vene, ci portano col suo Santo Spirito l’alimento e eccelsa opera della nostra santificazione. In questo modo Cristo trasfonde in noi la carità. “Vedete,- dirò ancora con Giovanni – quale grande carità ci ha dato il Padre, per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo veramente!” (Libera versione da “La dottrina della carità, discorso IV)
“Nulla più vivamente desideriamo che il corpo di Cristo, crescendo ogni giorno di più la carità, appaia più unito e semplice, tanto che, pur distinto in vari bei membri, non sia mai scisso in parti, e ciascuno di noi sembri uno degli altri fedeli, e ciascuno dei fedeli uno di noi… e tutti i cristiani insieme siano senza invidia nè inganno aiutati come se appartenessero ad un’unica casa” (Costituzioni Istituto della Carità, n.712)
PREGHIAMO (Ef 2, 13-18)
Ant.- In Cristo, nostro capo, formiamo un corpo solo.
In Cristo, voi che un tempo eravate i lontani
siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo.
Egli infatti è la nostra pace,
colui che ha fatto dei due un popolo solo
abbattendo il muro di separazione che era frammezzo…
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo. Ant.
Facendo la pace e per riconciliare tutti e due con Dio
in un solo corpo per mezzo della croce,
distruggendo in se stesso l’inimicizia. Ant.
Egli è venuto perciò ad annunziare pace
a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini.
Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito. Ant.
ANNO PASTORALE 2014 -2015
FORMAZIONE PERMANENTE
ISTITUTO DELLA CARITÀ
SUORE DELLA PROVVIDENZA ROSMINIANE

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